zorer su facebook 

«Ho la coscienza a posto, chiarirò»

TRENTO. Una serie di norme aggirate ricorrendo a vari trucchi. E tutto per favorire alcune società nell’affidamento di incarichi di consulenza in materia di appalti affidati dalla società interamente...



TRENTO. Una serie di norme aggirate ricorrendo a vari trucchi. E tutto per favorire alcune società nell’affidamento di incarichi di consulenza in materia di appalti affidati dalla società interamente a capitale pubblico Trentino Network. Consulenze e incarichi del valore complessivo di 138 mila euro che sarebbero andati ad alcune società private tra le quali anche una società che avrebbe fatto capo all’ex responsabile dell’ufficio legale di Trento Rise. Tra le accuse c’è anche quella di aver falsificato il protocollo. I capi di imputazione sono 22 e gli indagati 8. Tra questi ci sono anche il presidente di Trentino Network Alessandro Zorer e il direttore amministrativo Alessandro Masera. Già ieri Zorer al nostro giornale aveva spiegato di essere convinto di essersi comportato regolarmente e di non aver commesso alcun reato. Oggi è tornato sull’argomento con un post su Facebook in cui si dice con la coscienza a posto: «Cari amici, ho scelto il mezzo di facebook per condividere con voi un messaggio in un momento difficile, anche a fronte dei tanti messaggi di solidarietà e fiducia che diversi di voi mi hanno mandato. Come molti di voi avranno visto dai giornali locali, sono stato coinvolto in un’indagine giudiziaria. E’ una situazione che non avrei mai previsto, pur comprendendo la responsabilità ed i rischi dei ruoli che da qualche anno ho assunto nell’ambito pubblico. Immagino che la vostra sorpresa nell’apprendere questa notizia sia pari alla mia quando mi è stato notificato l’Atto dalla Procura. Ovviamente non posso andare nello specifico dell’oggetto dell’indagine ma ci tengo a farvi sapere che rispetto a quanto viene contestato ho la coscienza a posto e che conto di chiarire presto la mia posizione. Vi ringrazio per rimanermi vicino, Ale». Il deputato della Lega Maurizio Fugatti, che aveva presentato numerose interrogazioni, però non è convinto che sia tutto in regola e ribadisce con un comunicato come, a suo giudizio, ci siano cose da chiarire: «I dubbi che palesavamo nelle interrogazioni sono gli stessi che oggi vengono alla luce leggendo gli atti della inchiesta in corso. Nella risposta la Provincia dava le proprie spiegazioni che però proprio alla luce della inchiesta paiono a questo punto senza fondamento. Inoltre nella stessa risposta la Provincia spiegava come a suo tempo venne sospeso un ulteriore appalto di 38.500 Euro con la società evo Consulting srl per "assistenza gestionale e documentale a supporto del settore gare».













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