Gustosì, l’incontro per una soluzione

Baitoni, i 17 dipendenti sono stati licenziati. La prossima settimana le parti si trovano all’Ufficio del lavoro


di Aldo Pasquazzo


BAITONI DI BONDONE. Alla Gustosì di Marco Bertani, a Baitoni di Bondone, non si vedono soluzioni per gli operai, anche se al momento nessuna azione di fallimento è stata realizzata. Dalla segreteria telefonica del centralino una voce registrata ripete: «L’azienda rimane chiusa per corsi di aggiornamento». Parlare di prospettive per i 17 dipendenti al momento è speranza vana.

Dopo la lettera dello scorso 29 gennaio che annunciava il loro licenziamento, per le quindici donne e due uomini a prevalere c’è solo rassegnazione. Tanto più, visto che da queste parti la disoccupazione, quella femminile in particolare, cresce in modo costante. E i dati parlano chiaro: negli ultimi venticinque anni da Pieve di Bono a Bondone di posti di lavoro ne sono stati persi oltre 700. «Dati che fanno venire i brividi», dice una delle ex dipendenti di Bertani.

Per cercare soluzioni per la Gustosì, il prossimo 21 febbraio all’Ufficio del lavoro di Trento si incontreranno maestranze e sindacati e, in quella sede, verrà sancita la risoluzione del rapporto di lavoro. Secondo la procedura prevista in questi casi, ci dovrebbe essere un tentativo di conciliazione, ma per il sindacato i margini per arrivare ad una soluzione meno dolorosa possibile per i lavoratori non ci sono (vedi articolo sopra, ndr.).

Da parte sua, l’amministratore Marco Bertani, continua a ripetere di nutrire speranze di poter trovare qualcuno che possa subentrare affittando un ramo d’azienda. Addossa inoltre ai lavoratori le colpe di questo esito, affermando che «loro non hanno voluto lavorare alla commessa russa». In quella piazza, Bertani sperava di poter risollevarsi, sostenendo di avere un ordine di 300 mila pezzi.

Nel frattempo gli arretrati degli stipendi sono stati recuperati, fino al luglio scorso, non attraverso le risorse di Bertani, ma solo mediante prestiti da Confidimpresa.

L’imprenditore al momento fa sapere di sperare nei due prossimi mesi, per una ripresa dell’attività. C’è chi prospetta l’ingresso di altri capitali e, male che vada, come ultimo atto, la vendita delle attrezzature utili a ripianare le posizioni espositive dei creditori privilegiati.

La zona produttiva di Baitoni, creata negli anni 60, ha una storia contrassegnata solo da chiusure. Fino al 2001, esisteva la produzione di maniglie prima targate Benini e poi Jado, che aveva raggiunto in un certo periodo quota 130 dipendenti.

Esaurito il capitolo Zama & Ottone, con l’intercessione di istituti di credito della zona si è poi passati al comparto alimentare, con l’ingresso di Modofood, con circa quaranta lavoratori. Allora, l’inaugurazione venne fatta in pompa magna, con il pranzo di gala a Villa Lutti nel Lomaso. Ora, con Gustosì, la storia sembra destinata a chiudersi.













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