Grandina, ma le mele sono salve

Ieri mattina i chicchi sono caduti nelle campagne tra Cles e Tuenno e nel «Mezzalone»: danni limitati


di Giacomo Eccher


CLES. Una grandinata, fortunatamente non intensa e con chicchi misti ad acqua, si è abbattuta ieri a metà mattinata nelle campagne comprese tra Cles e Tuenno e in parte nel cosiddetto Mezzalone (Livo e Cis).

Fulmini e tuoni, acqua a scrosci, ma senza le strisciate di grandine che sono purtroppo una conseguenza dei temporali dopo giornate di gran caldo.

«È presto per fare stime ed avanzare ipotesi, ma le sensazione è che non ci sia da preoccuparsi più di tanto, almeno per questa tornata», spiega il presidente del Consorzio di difesa antigrandine Codipra, Giorgio Gaiardelli, dopo un giro di telefonate.

La grandinata a Cles, ma con danni limitati, è confermata dal presidente del Cmf, Giancarlo Sofia, che però non azzarda numeri.

«Ho sentito alcuni soci, per capire l'entità dell'eventuale danno bisogna attendere qualche giorno, ma credo che per questa volta ce la siamo scampata», afferma.

La grandinata di ieri va ad aggiungersi a quella, anch'essa fortunatamente leggera preceduta da nuvoloni neri da paura con lampi e tuoni che venerdì notte aveva coinvolto le campagna tra Tres, Vion e Priò. Anche qui danni da verificare e non molto intensi.

Per le perizie bisognerà comunque attendere l'estate avanzata.

«La perizia è unica e onnicomprensiva, copre sia il danno da gelo (calo di produzione in termini di quantità ma anche perdita di qualità per i cosiddetti “secondini”, mele rugginose, malformate...) con la soglia unica del 30% di danno che fa scattare l'intervento delle Compagnie di assicurazione. Sotto questa soglia interviene invece il fondo mutualistico del Consorzio di difesa», precisa Gaiardelli.

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