Gli skibus romani fanno paura

Montani (Cgil): Trotta vuole prendersi il Trentino. Weiss (Apt Fassa): quest’anno non si può sbagliare



TRENTO. «Trotta? Con l’appalto triennale degli skibus hanno messo un piede in Trentino e, se le cose vanno in un certo modo, potremmo ritrovare il gruppo romano anche a gestire il servizio pubblico urbano della città di Trento». La notizia dell’appalto provinciale per il servizio skibus vinto dai romani ha suscitato un certo scalpore nel mondo dei trasporti. In ballo c’erano quattro lotti (Monte Bondone, Paganella, val di Sole e valli di Fiemme, Fassa e Primiero) e Trotta ha vinto tutte le gare superando, con i suoi ribassi, le offerte del Consorzio trentino autotrasportatori. «Mi aspettavo che avrebbero lavorato ancora in Trentino - spiega il sindacalista Stefano Montani, della Cgil - ma il fatto che abbiano vinto tutti i lotti è davvero una sorprsa. Non mi stupirei di ritrovarli a Trento se il Comune dovesse sganciarsi da Trentino Trasporti. E il passaggio da una società di trasporti pubblica a una privata a mio parere non sarebbe certo una bella notizia. Si tratta di un grosso gruppo, ora è chiaro che l’appalto vinto in Trentino l’anno scorso era solo un primo passo. Certo preoccupano i disservizi che ci sono stati l’anno scorso e alcune notizie che sono circolate sul trattamento dei dipendenti» dice Montani.

I disservizi sono noti: pullman troppo grandi per le strade di montagna, addirittura privi di catene, autisti che non erano preparati a guidare su strade innevate (per di più nel corso dell’inverno peggiore degli ultimi sessant’anni dal punto di vista delle precipitazioni), ritardi, disservizi. Le Apt avevano protestato a più voci chiedendo a Trentino trasporti di garantire il servizio che era stato concordato. E quest’anno chi arriva? Ancora Trotta.

In valle di Fassa l’anno scorso le proteste erano rese più amare dal fatto che - per la prima volta - ai turisti era stato chiesto di partecipare ai costi con il pagamento di un biglietto: «Quest’anno non deve più accadere» sostiene Andrea Weiss, che è direttore dell’Apt fassana ma è anche membro del comitato di indirizzo di Trentino Trasporti esercizio in rappresentanza del mondo del turismo. «Ma il bando in realtà questa volta ha più vincoli: i mezzi devono avere determinate misure, gli autisti devono avere esperienza di guida in montagna, deve esserci il portasci, devono esserci mezzi sostitutivi, una sede di rappresentanza perché ci sia la possibilità di avere contatti con gi utenti». Inoltre - spiega Weiss - ci saranno sistemi di monitoraggio e di rilevazione dei mezzi a beneficio degli utenti (che potranno conoscere i movimenti dei mezzi pubblici) ma anche di chi dovrà verificare il corretto svolgimento del servizio. Insomma il servizio offerto da Trotta durante quest’inverno sarà sotto stretta sorveglianza perché non si ripetano i disservizi denunciati l’anno scorso.

Da parte di Trentino Trasporti sono state introdotte anche alcune modifiche (ad esempio agli orari) che dovrebbero consentire un corretto svolgimento del servizio. (a.s.)













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