Gli appelli della mamma e le ricerche 

Per otto giorni la foto di Nicola è stata condivisa da migliaia di persone sui social. Di lui si è occupato anche «Chi l’ha visto?»



TRENTO. Otto giorni. Otto giorni di speranza spezzati sul Doss Trento e una frase: «Torna a casa che tutto si sistema». Cristina, la mamma di Nicola, aveva denunciato subito la scomparsa di quel figlio che, un giorno, il 26 gennaio, non era più tornato a casa. L’attesa in Cristo Re Lungadige si era ben presto trasformata in una ricerca febbrile in prima persona. Dopo la chiamata alle forze dell’ordine, la madre di Nicola aveva lanciato le ricerche sulle strade di quel mondo grande che è la rete. L’appello sui social con quella foto che, ben presto, avrebbe fatto il giro di molte regioni, non solo sulle pagine del web, ma anche sui giornali, in televisione, ovunque. Ed ogni giorno di quegli otto giorni senza sonno, la signora Cristina rimaneva ben salda a quel telefono che non smetteva di suonare. E lei, una mamma, a quel telefono rispondeva sempre. La voce ferma «aiutateci a trovarlo» perdeva il tono man mano che passavano le ore, ma non perdeva il vigore e la lucidità della speranza. Cristina, ogni volta, trovava la forza di dire «No, non lo abbiamo ancora trovato». Nello stesso tempo, la voce che poco prima era stata fievole, provata dall’angoscia, diventava nuovamente cristallina. «Sì, chiamano in tanti. Lo vedono ovunque, in Trentino. Pensi che oggi mi ha chiamato anche un gruppo di ciclisti di Trento. Hanno detto di essere stati lungo l’Adige in bicicletta, lo hanno cercato. Per questo li ringrazio tanto». Ringraziare è un verbo che Cristina ha usato tante e tante volte in questi giorni. C’erano le telefonate, le segnalazioni, un profilo catturato tra folla. Ogni volta però la stessa risposta gentile. «No, non è lui». Mentre le ricerche di Nicola si intensificavano, coinvolgendo anche Piemonte, Lombardia e Veneto, la televisione nazionale mandava in onda quel volto pulito. La sua felpa, il taglio sullo sfondo di una carta geografica. Quell’orecchino grande grande, un dilatatore, le foto di Luca sorridente tra le montagne diffuse dalla trasmissione televisiva “Chi l’ha visto”. La sua conduttrice, Federica Sciarelli, a tracciare il profilo di una scomparsa. Un volto, la descrizione degli abiti, l’altezza, il colore degli occhi, castani. Diciannove anni, gli estremi in bianco sullo sfondo nero della scheda: «Nicola Demattè» scomparso da Trento il 26 gennaio 2018. Anche in quella occasione mamma Cristina aveva affidato alla rete solo poche parole. «La mamma è molto preoccupata» faceva sapere all’ Italia la Sciarelli mentre ricordava che il giovane non si allontanava mai da casa senza avvertire. Qualche volta il telefono di Cristina era spento. Durava poco. Forse il tempo di un respiro. Fermare tutto, poi si ricomincia a cercare. Ieri lo stesso suono, la stessa risposta pronta. Ma la telefonata era quella che non doveva arrivare.













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