Gli alpini lasciano: chiude il Liber Cafè 

I gestori: «Il locale non dà margini di guadagno, per un servizio di qualità servono lavori strutturali a impianti e cucina»


di Sandra Mattei


TRENTO. La decisione era nell’aria ed ora arriva la conferma: l’Ana non proseguirà con la gestione del Liber Cafè, diventato in occasione dell’Adunata nazionale di maggio il Bar Alpino. Come anticipato dal “Trentino”una settimana fa, il Comune sperava di poter affidare per tutta l’estate il locale nella palazzina Liberty alla gestione di Mirio Segata e Mario Leonardi del Bicigrill e del Bertelli, considerandola una soluzione provvisoria in attesa del bando di gara. Ma sono stati per primi i due gestori a ritenere un’impresa troppo onerosa la gestione del locale, che presenta degli oggettivi problemi per offrire un servizio a tutto tondo, non solo di bevande, pasticceria e gelati, ma anche di ristorazione come si conviene ormai ad ogni bar che voglia attrarre la clientela.

«Dispiace non essere riusciti a prolungare l’affidamento della gestione - commenta il vicesindaco Paolo Biasioli - perché in questi due mesi il bar ha svolto la funzione di presidio alla piazza. Ringrazio i gestori che hanno lavorato in modo egregio e l’Associazione alpini. Abbiamo cercato con quest’ultima di trovare un’alternativa, perché avremmo voluto evitare che il Liber Cafè rimanesse chiuso proprio d’estate, ma non è stato possibile. I baristi ci hanno detto che il locale così strutturato, con una sala piccola e una cucina altrettanto angusta, non può garantire una redditività sufficiente, perché non si può offrire un servizio di qualità. Ed è proprio partendo dalle loro valutazioni che dovremo organizzare i lavori per migliorare l’offerta». L’ufficio patrimonio comunale è al lavoro per predisporre il bando di gara, ma la strada è in salita perché si vorrebbe assegnare il locale dopo aver realizzato quei lavori necessari per renderlo più funzionale. In sostanza, il Liber Cafè ha dei problemi strutturali che vanno dagli scarichi che si intasano, a problemi di impianti elettrici, fino al rischio allagamento, quando ci sono acquazzoni estivi. Per sistemare questi inconvenienti sono necessari 45 mila euro. «Si tratta di lavori indispensabili - spiega Biasioli - per poter lavorare bene. Proporremo in consiglio comunale la delibera per eseguirli, ma il problema è che non possiamo affidare il bar senza aver prima fatto queste migliorie». Se i lavori vanno fatti prima, è la conclusione, il Liber Caffè resterà chiuso d’estate, con tutto quello che significa non poter fare conto su uno spazio nato per animare i giardini di piazza Dante e scoraggiare le cattive frequentazioni.

Del futuro del Liber Cafè si è parlato in giunta comunale ieri, ma per ora non si è trovata la soluzione per evitare la chiusura. «L’Ana ha fatto il suo dovere - aggiunge Biasioli - e siamo riconoscenti, ma perché il bar sia redditizio si dovrebbe fornirlo di una cucina consona, allargandosi verso la sala conferenze. L’altra soluzione potrebbe essere la costruzione di un dehor, ma in questo caso sono necessari 180 mila euro da inserire nell’assestamento di bilancio». I tempi sono destinati ad allungarsi ed il bar realizzato a presidio dei giardini di piazza Dante rimarrà per ora desolatamente chiuso.















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