Giugno, fiammata dell'inflazione

Più 2,3% sull'anno precedente, a correre soprattutto benzina ed alimenti


Alessandro Maranesi


TRENTO. L'inflazione in Trentino a giugno è salita a quota più 2,3% (in Italia si è toccato addirittura il 2,7%), raggiungendo i livelli più alti dall'inizio della crisi e accelerano anche rispetto ai mesi precedenti. Basti pensare che da maggio i prezzi sono aumentati dello 0,3%: buona parte della colpa è da attribuire al caro benzina ma anche alimentari, casa, acqua, ed elettricità corrono.

Il dato generale è stato fortemente condizionato dai rincari nel settore trasporti, che ha fatto segnare un aumento su base annua del 6,8%, soprattutto a causa del caro benzina (che sull'anno precedente fa segnare più 11,9%). Ma in generale sono tutti i settori che più incidono sulla spesa di base delle famiglie trentine a segnare aumenti consistenti: basti pensare che sugli scaffali dei negozi i prodotti alimentari e le bevande analcoliche sono cresciute del 3,2% (più della media nazionale, ferma al 3,1).

Le spese per la casa, l'acqua, l'elettricità e i combustibili da riscaldamento fanno segnare complessivamente un più 3,3% (e in questo settore l'accelerazione è stata più contenuta che nel resto del Paese, dove si è arrivati addirittura a un più 4,4%). Sopra la media dell'inflazione provinciale anche la crescita degli alberghi e dei pubblici esercizi (arrivata a quota più 2,4%, meglio del resto d'Italia dove si è arrivati al 2,6), mentre, negli altri comparti, le tasche dei trentini subiscono il caro-prezzi meno di quanto avvenga altrove.

I servizi sanitari, ad esempio, sono rimasti pressoché stabili a giugno 2010, mentre si sono registrati addirittura dei cali nel settore istruzione (che segna meno 1,3%) e in quello della cultura, che arriva a meno 1,5% in Trentino.

Dati distanti da quelli nazionali, che vede freddo alla voce prezzi dei consumi culturali ma un consistente aumento per le spese nell'istruzione (più 2,6%). Ma a mostrare segni di preoccupazione è quel più 6,8% delle spese sui trasporti. Soprattutto considerando che la benzina, arrivata ieri a quota 1,592 euro col barile di petrolio a 96,65 dollari, costa di più di quando, ad aprile, l'oro nero era salito fino a 112,8 dollari. Per non parlare del riscontro con luglio 2008: il greggio a 136,1 dollari permetteva comunque di avere la benzina per 5 centesimi al litro in meno di adesso. E il recente aumento delle accise voluto dal Governo non aiuta certo la situazione.













Scuola & Ricerca

In primo piano