Rovereto

Gioco d’azzardo, allarme minorenni per le scommesse dallo smartphone

 Su 70 persone accompagnate dal fondo decanale, 11 sono vittime di ludopatia


di Michele Stinghen


ROVERETO. Gioco d'azzardo, con le nuove tecnologie i giovani, compresi i minorenni, sono a forte rischio. Anche per questo l'oratorio di Sacco ha voluto con forza, di nuovo a Rovereto, lo spettacolo "Fate il nostro gioco!", che si terrà domani alle 20.30 in sala Filarmonica. L'ente pubblico non poteva coprirne i costi, dato che lo aveva già fatto pochi anni fa. Ma lo show, condotto da Paolo Canova e Diego Rizzuto, che dimostrano con la matematica come con il gioco "si perde sempre e comunque" è talmente ben fatto e orchestrato, che la Noi Oratorio di Sacco ha deciso di coprirne le spese.

Perché la ludopatia preoccupa molto sia i servizi sociali sia chi si occupa di marginalità, come Graziano Manica, attivo sia come Fondo straordinario decanale di solidarietà, sia all'interno dell'oratorio di Sacco. «Dobbiamo lavorare sui giovanissimi, perché è importante la prevenzione - dice Manica - le statistiche ci dicono che un ragazzo su due, tra i 14 ed i 19 anni, si dice "tentato" a giocare d'azzardo con le scommesse. E non possiamo lavorare che sui giovani, perché gli adulti invischiati nel problema del gioco d'azzardo, sono una questione sanitaria, piuttosto che educativa».

Per uscire dalla dipendenza del gioco ci vogliono infatti cinque anni, che comprendono controllo dei flussi di denaro, medicine (perché l'astinenza dà compulsioni), aiuti finanziari, servizi sociali, assistenti e così via. "Importante è prevenire", soprattutto su chi si sente immune, come lo sono i giovani e giovanissimi. Manica conduce percorsi di sensibilizzazione nelle scuole. «A volte li provoco e chiedo loro cosa ritengono sia "giocare con moderazione", quell'assurda espressione che leggiamo nelle pubblicità. Rispondono, 5 euro, ma rimangono stupiti quando si fanno i conti: sono 150 euro al mese... I minorenni spesso vengono attratti dai giochi che ormai si possono fare facilmente anche sul cellulare, adesso anche con le scommesse sul calcio».

A Rovereto, su 70 persone accompagnate dal fondo decanale, 11 sono vittime di ludopatia, e sono i casi spesso più difficili. Secondo l'assessore alle politiche sociali Mauro Previdi bisogna fare un lavoro culturale. «La precedente amministrazione aveva, oltre che aver introdotto i 300 metri di distanza dai luoghi sensibili, uno sconto del 50% sulla tariffa rifiuti per gli esercenti che avessero dismesso le macchinette. Bene, ma purtroppo un operatore con tre macchinette del gioco si paga l'affitto. Bisogna stimolare la sensibilità degli esercenti, e poi fare prevenzione, cultura, il proibizionismo non ha mai vinto».

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