Gilmozzi: «Chiuso un capitolo, ora ci sono scenari nuovi»

L’assessore: «Cassata l’autostrada, apriamo una verifica» Una bretella dai laghi per alleggerire la Valsugana



TRENTO. «Oggi abbiamo cassato l’autostrada, abbandonato il campo della Valdastico e aperto una nuova fase di verifica». Mauro Gilmozzi, che ha rappresentato la Provincia nel Comitato paritetico con Stato e Veneto, prova a mettere qualche punto fermo al termine di una giornata segnata dal via libera ad un’intesa con il Veneto ma su basi nuove rispetto al braccio di ferro degli ultimi anni: quel braccio di ferro che vedeva i veneti rivendicare il prolungamento dell’A31 verso nord, con uno sbocco in Trentino, e i trentini ribadire - pur con diverse sfumature e diversi accenti nel corso del tempo - che l’opera non si giustifica sul piano della mobilità e dei costi.

«Abbiamo aperto una fase di verifica - spiega Gilmozzi - con l'obiettivo di alleggerire il traffico sulla Valsugana tra Levico e Trento, bloccare i flussi di traffico provenienti da Bassano/Grigno e garantire l'elettrificazione e la rettifica della ferrovia fra Trento e Bassano. Come Trentino abbiamo superato l’idea di realizzare qualsiasi autostrada di collegamento con l’A22. Siamo consapevoli di ciò che vorrebbe il Veneto. Su questo scenario non abbiamo trovato però una posizione comune e rimane perciò il nostro no».

Se l’abbandono dell’opzione autostrada è da ieri un dato acquisito, non è ancora chiaro in cosa si sostanzierà il nuovo scenario che la Provincia si è detta pronta a valutare. «Ancora non ci è stato detto cosa si farà», ammette l’assessore, «per dire sì bisogna vedere un progetto, un tracciato, e questo oggi non c’è. Ci interessa però approfondire, con il dovuto coinvolgimento delle realtà locali e nel rispetto delle procedure del piano urbanistico provinciale, uno scenario di interconnessione tra sistemi di viabilità locali, quindi tra strade extraurbane con caratteristiche ed impatti limitati. Mi riferisco ai collegamenti tra Valle dell'Astico, Valsugana e ss12. A noi interessa soprattutto verificare quanto avevamo preannunciato con la lettera del governatore Rossi e con il memorandum di metodo che avevamo inviato al ministero prima di sederci al tavolo dell’intesa».

Archiviato lo «scenario 1» (autostrada da Piovene a Trento), si apre dunque lo «scenario 2» a cui per ora il Trentino dice «ni»: una strada, non a pedaggio, tra la ss 47, nella zona dei laghi di Levico e Caldonazzo, e la ss 12 -circonvallazione di Trento, una soluzione che secondo lo studio del ministero consentirebbe di drenare circa 10 mila veicoli dalla Valsugana verso la statale del Brennero, con un alleggerimento del traffico verso Pergine e Trento Nord.

Le cifre contenute nel nuovo studio sul traffico - chiesto dalla Provincia al ministero - «hanno aiutato a sostenere la nostra posizione contraria alla Valdastico», assicura Gilmozzi. Che di concessione all’A4 non vuole sentir parlare: «Io sto al merito delle questioni che ci riguardano, non abbiamo mai detto che dobbiamo mantenere gli impegni del governo con l’Unione europea».

(ch.be.)













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