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Gennaio gelido, i posti letto non bastano

Alcune decine di senzatetto dormono all’aperto. Oggi un vertice: verso rotazione delle presenze e riapertura della stazione


di Gianpaolo Tessari


TRENTO. Il freddo eccezionale di questi giorni, con punte anche di12 gradi sotto alla zero in città, sta mandando fuori giri la macchina dell’accoglienza. Tutti esauriti i 202 posti allestiti da Comune e Provincia per l’emergenza gelo, con alcune decine di senzatetto che attualmente non possono usufruire di alcuna assistenza: «Oggi faremo il punto di una situazione che non ha precedenti negli ultimi anni. Dovremo trovare una soluzione temporanea, aprendo un altro luogo per l’accoglienza e introducendo anche un meccanismo di rotazione: chi sta dormendo al caldo da più giorni dovrà probabilmente lasciare il posto a chi è fuori al freddo» puntualizza Maria Chiara Franzoia, assessore comunale alle politiche sociali.

In una situazione simile, qualche anno fa, si ricorse anche alla riapertura della stazione ferroviaria, come riparo estremo per i rigori invernali: «Vedremo. Oggi è prevista proprio una riunione per fare il punto di una situazione che non è normale: fa più freddo che negli ultimi inverni e ci dobbiamo confrontare anche con un numero di senzatetto più alto che nel passato. In queste notti di gennaio vengono a chiedere riparo profughi arrivati via terra, non cioè inseriti nel programma di assistenza classico, quello legato agli sbarchi. E ci dobbiamo pure fare carico di clochard che non sarebbero, tra virgolette, “nostri” ma che arrivano dalle comunità di valle. Per motivi psicologici preferiscono chiedere aiuto nelle città ed i numeri sono diventati molto grandi. Più alti di quelli che si pensava, nonostante si sia provveduto ad un aumento di posti letto, 97 per l’esattezza» osserva l’assessore Franzoia.

Situazione insomma molto difficile ma che viene affrontata senza isterismi. Vuoi perché la parte più dura dell’inverno dovrebbe durare una decina di giorni. Ma soprattutto perché il piano di accoglienza è stato messo a punto con grande scrupolo.

Il piano predisposto dal Comune in collaborazione con la Provincia, prevede per la stagione invernale, da novembre ad aprile, un incremento di 97 posti.

Si tratta in particolare di 12 posti destinati a donne, gestiti attraverso il contributo di associazioni di volontariato, e 85 per uomini, di cui 43 gestiti da associazioni di volontariato. Il numero complessivo di posti per l’inverno si assesta dunque su 202 unità anche per quest'anno.

Diversi i soggetti coinvolti nella gestione: Fondazione Comunità solidale per i posti presso il Portico di Rovereto, Casa di accoglienza Bonomelli, Casa della Giovane per l’accoglienza femminile, cooperativa Villa S. Ignazio per i posti di emergenza sanitaria o convalescenza, cooperativa Punto d’incontro per la gestione dell’accoglienza invernale in via Borsieri presso la struttura messa a disposizione dalla cooperativa Spes, Trentino Solidale per la gestione dell’accoglienza invernale di Casa Papa Francesco in via Santa Croce, Associazione amici dei senza tetto per la gestione dell’accoglienza invernale di Casa Paola e Casa Maurizio, che rimangono aperti nel restante periodo dell'anno con fondi privati.

Ma flussi migratori mossi da guerre e persecuzioni, nuove e vecchie povertà, si sono mescolate ad un inverno in vecchio stile: freddo, freddissimo. Con poche precipitazioni ma temperature proibitive anche per chi ha scelto di fare i conti con la vita sulla strada.













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