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Garda in secca, lo spot di E.On fa infuriare la Provincia

Lo spot ritrae una barca sospesa a 75 cm dal livello dell'acqua. La Provincia ha inviato all'azienda energetica una diffida a sospendere la campagna


Ilaria Puccini


RIVA DEL GARDA. Da alcuni giorni il Lago di Garda è al centro di "Make Italy Green", campagna pubblicitaria dell'azienda energetica specializzata in fonti rinnovabili E.On. Lo spot ritrae una barca sospesa a 75 cm dal livello dell'acqua, installazione che l'artista Domenico Pellegrino ha collocato sulla sponda bresciana di Manerba per sensibilizzare sui cambiamenti climatici.

Ma quale che sia il versante, l'immagine scelta per la pubblicità non è piaciuta a Garda Trentino Spa e alla Provincia di Trento. Quest’ultima, tramite l’avvocato Giacomo Bernardi, ha infatti inviato all'azienda energetica una diffida in cui si chiede di interrompere immediatamente la campagna comunicativa su ogni canale.

La promozione del territorio trentino, gli investimenti nel campo delle energie rinnovabili, la preservazione delle fonti energetiche e la gestione delle risorse idriche del Trentino «risultano tutti lesi dalla pubblicità che in questi giorni codesta Società sta propugnando - si legge - ponendo come parametro di raffronto l’asserita diminuzione del livello delle acque del Lago di Garda».

Lo spot dell’azienda energetica definisce i 75 cm d’acqua in meno «quelli che il lago ha perso in media negli ultimi quattro anni». Un dato, dichiara la stessa E.On, calcolato confrontando le misurazioni dell’Agenzia Interregionale per il Fiume Po nei primi 4 mesi del 2019 e nei primi 4 mesi del 2023.

Per Silvio Rigatti, presidente dell’ente turistico Garda Trentino Spa, si tratta di una campagna che diffonde un messaggio non veritiero: «Stanno presentando il lago basandosi sui livelli di mesi fa. Era indubbio che dopo due anni di scarsa piovosità e neve il livello delle acque fosse basso, ma ricordo che il lago ha una profondità media di 156 metri e nel periodo peggiore, quando sono mancati dai 75 agli 80 cm d’acqua, si trattava una quantità di massa idrica inferiore all’1%».

Secondo Rigatti, «guardando lo spot sembra che il Lago di Garda sia ridotto a una pozza, invece è in salute, con una qualità dell'acqua che sta ritornando a essere quella che era nel dopoguerra». Il presidente dell’Apt ha poi ricordato alcune iniziative messe in campo sulla sponda trentina, dal divieto di circolazione delle barche a motore dei privati al servizio Bus&Go per ridurre l’uso dell’auto in favore dei mezzi pubblici.

«Anche le persone che compaiono nello spot non sono attivisti ma comparse. Nessuno vuole negare i problemi climatici che viviamo, e l’estate scorsa ci ha insegnato che dovremo essere parsimoniosi nei deflussi; ma utilizzare le problematiche altrui per fare profitto non è assolutamente sensibilizzazione ma solo greenwashing» conclude Rigatti.

 













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