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Furbi dei rifiuti, fototrappole in arrivo a Trento

L’assessora Ferrari: «Gli apparecchi acquistati ora da installare». Giacomoni: «Saranno lungo la tangenziale e la ciclabile»


di Sandra Mattei


TRENTO. I furbetti dei rifiuti, che abbandonano i sacchetti delle immondizie per evitare tariffe più care o non li conferiscono negli appositi Crm, avranno vita dura. Come ha dichiarato martedì sera, in consiglio comunale, l’assessora all’ambiente Marika Ferrari, sono in arrivo delle fototrappole, iniziativa in accordo con la polizia municipale. Il territorio del Comune di Trento, come ha registrato spesso la cronaca, è funestato dall’abbandono di rifiuti, che si verifica chiaramente nelle zone periferiche, meno frequentate e trafficate.

Come ha riportato di frequente anche il nostro giornale, discariche abusive e accumuli di sacchetti dell’immondizia, abbondano soprattutto a Trento Nord, da Spini alla zona del Magnete, dalla Vela per poi passare a Trento Sud, in particolare lungo la pista ciclabile. L’assessora Marika Ferrari, nel rispondere martedì ad alcune interrogazioni presentate dai consiglieri della Lega Nord (Moranduzzo, Giuliani, Bridi, Osele Festini Brosa, Postal) e dal consigliere Zanetti (Forza Italia) che riguardavano appunto l’abbandono di rifiuti sia lungo la tangenziale in zona Interporto, sia lungo la pista ciclabile, ha annunciato l’arrivo delle fototrappole.

«Il Comune - ha spiegato Ferrari - interviene in accordo con il Servizio gestione strade per la raccolta rifiuti abusivi e per il taglio della vegetazione lungo la tangenziale, due volte l’anno. Un’azione che si affianca a quella di Dolomiti Ambiente, che fa lo stesso intervento due volte l’anno. Quattro interventi che non sono chiaramente sufficienti, come dimostrano le segnalazioni di abbandono dei rifiuti. Per questo si sta organizzando un progetto di installazione di fototrappole, in collaborazione con Fbk e la polizia locale. Le fototrappole sono state acquistate, ora si tratta di superare i limiti imposti dalla legge sulla privacy, predisponendo delle regole ad hoc».

Del progetto si sta occupando anche la polizia municipale, che nelle sue competenze ha il controllo di eventuali conferimenti anomali della raccolta differenziata e l’abbandono dei rifiuti.

Spiega il comandante della polizia locale, Lino Giacomoni: «Abbiamo individuato prima di tutto con Dolomiti Energia i punti sensibili dove posizionare le fototrappole. Si tratta delle zone denunciate anche dalle interrogazioni dei consiglieri comunali, come la zona di Trento Nord e Spini di Gardolo in particolare, da via Kempten a via Ora del Garda. E poi via Unterveger, in zona Magnete, il lung’Adige verso la Vela, per passare a Sud, lungo il tratto di ciclabile che va dal ponte di Ravina verso il campo nomadi». Come funzionano le fototrappole?

«Si tratta di apparecchi mobili - risponde Giacomoni - con sensori che attivano le riprese fotografiche in presenza di movimenti. Sono in pratica apparecchiature come quelle utilizzate per gli orsi. Non hanno una qualità di immagine perfetta, ma è chiaro che servono da deterrente, perché è impensabile che i controlli di polizia possano essere organizzati in tutte le zone a rischio di abbandono di rifiuti».

Le fototrappole sono già state acquistate, ma per metterle in funzione si tratta di sciogliere il nodo della privacy. «La legge prevede - sottolinea Giacomoni - che si debba dare l’avviso della presenza dell’apparecchio di controllo. Il garante vuole che lo si espliciti attraverso la segnaletica, dunque dovremo prevedere il loro funzionamento nel regolamento comunale e le sanzioni collegate. Un’esperienza analoga è stata avviata a Verona e siamo in contato con l’amministrazione per seguirne l’esempio».













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