Funivie Folgarida: salvataggio con la Cooperazione

Primi passi verso un nuovo concordato fallimentare per  garantire continuità agli impianti della Val di Sole coinvolti nel crac Aeroterminal


Giuliano Lott


TRENTO. La Federazione delle Cooperative trentine tenta una strada inedita per salvare le Funivie Folgarida Marilleva, travolte dal fallimento Aeroterminal. La Cooperazione affianca gli operatori della val di Sole in una nuova società, Partecipazioni Industriali, che parteciperà all'asta per aggiudicarsi Funivie, in continuità aziendale: intanto gli impianti continuano a lavorare. L'operazione di salvataggio è fondamentale per l'intero comparto turistico del Trentino: la val di Sole vanta un fatturato annuo di circa 25 milioni di euro e 200 dipendenti a stagione. L'economia della valle si regge sul turismo, il quale a sua volta ha bisogno degli impianti per continuare ad attirare turisti. In questa complicata dinamica, assume ancora più importanza la continuità dell'azienda - una delle prime applicazioni del nuovo codice fallimentare - che tutela in primo luogo i lavoratori, poi i creditori, i soci e l'intera comunità solandra. Ciò consente a Funivie di continuare a lavorare e a fare profitto. Dal punto di vista tecnico, verrà creato il consiglio di amministrazione di Partecipazioni Industriali, la società formata dalla Cooperazione partecipata da Dimeco (la srl costituita dagli operatori economici della valle) e Partecipazioni Cooperative (l'investimento della cooperazione trentino partecipata a sua volte da Fincoop - finanziaria della coopperazione - e alcune Casse rurali). Presidente sarà Diego Schelfi, il vice sarà il curatore fallimentare di Funivie e Aeroterminal Luca Mandrioli, mentre consiglieri saranno Albino Pangrazzi (Dimeco), Anselmo Sovieni, Nerio De Bortoli e Domenico Trombone. L'amminstratore delegato sarà Fulvio Rigotti. Il primo importante passo del complesso percorso sarà la modifica della proposta concordataria originale. Il curatore acquisirebbe da Ernesto Bertoli e Giovanni Renzi le quote azionarie di Valli di Sole, Peio e Rabbi Spa (che vanta un credito di 19 milioni nei confronti di Aeroterminal), proprietaria al 50,12% delle Funivie, in cambio della rinuncia della curatela Aeroterminal a rivalersi su Bertoli, smarcandosi cioè dalle onerose richeste risarcitorie (195 milioni di euro). Dopo di che, la società verrebbe ricapitalizzata, trasformando i debiti in azioni. Cioè i creditori in azionisti. In questo modo la quota di Bertoli perderebbe di peso, diventando "meno appetibile" per gli speculatori. Se l'operazione verrà approvata dalla Banca d'Italia, Partecipazioni Industriali parteciperà alla gara di assegnazione delle quote di Funivie. Sull'altro versante della contorta vicenda, dal fallimento Aeroterminal verranno vendute le quote azionarie che i Poletti avevano acquisito da Funivie. L'obiettivo di Partecipazioni Industriali è di acquisire il controllo della società Funivie. Sulle cifre in ballo c'è il più assoluto riserbo, per le ovvie ragioni di segretezza legate alla procedura fallimentare. «Si tratta di un percorso che non ha precedenti nemmeno in letteratura - ha spiegato il curatore Luca Mandrioli, commercialista e docente universitario di diritto fallimentare a Modena -, credo sia la prima volta che una società controllata si candida a divenire la controllante in una procedura di concordato e in continuazione di attività d'impresa. E' un'operazione "a cuore aperto". La situazione è delicatissima, ci aspettano mesi durissimi». Sull'ipotetica offerta di un soggetto economico tedesco, Mandrioli, laconico per dichiarati motivi di riservatezza, precisa: «Un interessamento non è per forza un'offerta». Il crac di Aeroterminal Spa, la società dei fratelli Arrigo e Ugo Poletti, ha creato un buco enorme - si parla di circa 250 milioni di euro - che hanno creato un dissesto spaventoso nelle casse di Funivie, che pure ha presentato al curatore fallimentare Luca Mendrioli, un credito di 42 milioni nei confronti della società.

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