«Funivia, i privati ci sono ma il Comune ora decida»

Gilmozzi incalza: «La disponibilità è legata a certe condizioni e alla pianificazione di ex Sit e Italcementi. Noi le idee le abbiamo, Palazzo Thun chiarisca le sue»


di Chiara Bert


TRENTO. Se l’amministratore delegato di Trento Funivie Fulvio Rigotti (Trentino di ieri) dichiara che Trentino Sviluppo (di cui è vicepresidente) sta preparando su richiesta del sindaco Andreatta un nuovo dossier sull’impianto per collegare la città al Bondone, e che «impianti così altrove fanno soldi, vedi l’Alpe di Siusi», l’assessore provinciale alle infrastrutture Mauro Gilmozzi fa un passo in più: «La funivia? È possibile farla», dice, «ci sono anche degli interessi privati, ma a certe condizioni che noi abbiamo illustrato al Comune. Ora è il tempo delle scelte, e tutto è legato al futuro di due comparti, l’ex Sit, dove abbiamo previsto la stazione di interscambio della metropolitana di superficie Nordus, e l’ex Italcementi a Piedicastello, collegati da una passerella».

Gilmozzi chiarisce un punto: «L’impianto del Bondone passa attraverso un’iniziativa dei privati, perché non è un’opera finanziabile sui fondi della mobilità», quei fondi della Banca europea degli investimenti a cui la Provincia punta moltissimo per esempio per co-finanziare il metró cittadino o la funicolare da Trento a Povo. E a proposito di Bondone, l’assessore conferma: «Ci sono degli interessi privati, ma dipende da alcune condizioni, da dove partirebbe la funivia, con quali stazioni intermedie, e dentro un disegno urbanistico dell’area in cui ci sta anche un’iniziativa privata di rilancio del collegamento tra la città e la montagna».

«Noi le idee le abbiamo abbastanza chiare su cosa dovrebbe succedere a Piedicastello e all’ex Sit», spiega Gilmozzi, «ma - confessa - c’è ancora una discussione aperta con il Comune, per esempio sulla collocazione dei parcheggi. Alla fine serve una sintesi, bisogna dire cosa è possibile e cosa non è possibile fare, mi auguro che ci si arrivi in tempi rapidi».

Gilmozzi si tiene a debita distanza dalle polemiche con l’amministrazione cittadina, appena uscita da un complicato rimpasto di giunta che dovrebbe farla uscire dalle secche. Ma la diversità di vedute sulla pianificazione del comparto che va dall’ex Sit a Piedicastello non è un segreto. Il progetto della Provincia prevede che dall’ex Sit - dove ci sarebbe il nodo di interscambio tra stazione ferroviaria, stazione delle corriere, funivia, con una quota di parcheggi - si arrivi con una passerella in destra Adige, dove tra le previsioni urbanistiche ci sono un grande parcheggio, un polo commerciale e uno spazio espositivo per gli eventi in città. Il Comune non vuole il parcheggio a Piedicastello e nicchia anche sul commerciale. Dubbi da sciogliere prima di pensare alla funivia Trento-Vason.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano