la crisi dell’edilizia

Frener & Reifer, 70 in «cassa»

L’azienda con sede a Bressanone e in Trentino è in difficoltà



BRESSANONE. La crisi dell’edilizia non si arresta, anzi: come tesserine di un domino, dalle imprese costruttrici le sempre più gravi difficoltà economiche e lavorative si stanno propagando a tutti i settori dell’indotto. Ultimo in ordine di tempo è il colosso delle facciate ad alto contenuto tecnologico Frener & Reifer - che ha una sede anche a Rovereto - l’impresa iperspecializzata nel soddisfare le “esigenze creative” delle più grandi firme di architettura mondiali, capace di realizzare edifici curvi, sferici, con strutture complesse intessute di acciaio, cemento e cristallo. L’annuncio è arrivato a bruciapelo sul tavolo dei sindacalisti della rsu aziendale ed è rimbalzato nelle sedi dei sindacati provinciali: avviata la procedura di cassa integrazione per alcune decine di dipendenti. Si parla di 70 persone, quaranta operai e trenta impiegati. E ci dovranno stare almeno fino a giugno. Secondo indiscrezioni, all’origine della decisione ci sarebbe una commessa per un progetto importante slittata avanti di almeno tre mesi. Ora, nel mondo dell’edilizia, anche se in questo caso si tratta di contratto dei metalmeccanici, è abbastanza comune che per i mesi di “freddo”, cioè gennaio e febbraio, ci sia un periodo di cassa integrazione. Per Frener & Reifer però le preoccupazioni si moltiplicano all’aumentare della durata richiesta; uno stop fino a giugno è sinonimo di grave crisi aziendale, oltre la quale si fa presto ad immaginare scenari ben più tristi di una semplice commessa in ritardo.













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