Fotocopia il permesso Ztl, condannato

Ex alpino di 67 anni ha sostenuto di aver fatto un duplicato per non danneggiare l’originale: per lui 80 giorni di reclusione



TRENTO. Forse pensava di non fare nulla di male, ma ha rimediato una condanna a due mesi e venti giorni per falso. E’ accaduto a un ex alpino di 67 anni che era accusato di aver fotocopiato un permesso per parcheggiare in zona a traffico limitato. L’uomo, che era un delegato dell’Ana, aveva spiegato, tramite il suo legale Paolo Frizzi, di aver fotocopiato il permesso solo per non sciupare l’originale. Il giudice Guglielmo Avolio, però, non ha creduto a questa versione e ha ritenuto che in realtà l’ex alpino usasse il permesso su più autovetture. Per questo è arrivata la condanna. Si era giunti al processo perché la Procura aveva emesso un decreto penale di condanna da 15 mila euro nei confronti dell’uomo che ha preferito fare opposizione e andare a processo. In questo modo, dal momento che è incensurato e non ha mai avuto guai con la giustizia, ha ottenuto il beneficio della sospensione condizionale della condanna. Così non andrà in prigione e non dovrà pagare nulla.

I guai per l’alpino sono iniziati l’11 gennaio scorso quando i vigili urbani di Trento hanno notato il permesso contraffatto su un’auto parcheggiata in zona a traffico limitato. L’auto era dotata di un permesso Ztl per targhe diverse rilasciato dai vigili. In realtà si trattava di una copia. Era una fotocopia a colori al quale era stato aggiunto il marchio Ztl, che negli originali è in sovraimpressione. Secondo quanto accertato, la scritta Ztl sarebbe stata aggiunta con del nastro adesivo trasparente. I vigili urbani si sono accorti della modifica del permesso apposto su una vettura in sosta in centro storico. A questo punto l’alpino è andato al comando e ha spiegato che il permesso c’era veramente ed era valido fino al 23 aprile 2004. L’alpino ha spiegato che non voleva fare nulla di male e ha aggiunto che aveva fatto la fotocopia solo per non danneggiare l’originale. In realtà, il sospetto è che l’uomo volesse usare il permesso, che era stato rilasciato per le esigenze dell’Ana, venisse usato su più vetture.

Per questo il giudice ha condannato l’alpino. Infatti sul retro del permesso è riportata l’avvertenza che non si possono usare fotocopie. Quindi si è ritenuto che l’uomo fosse consapevole che stava commettendo un illecito. La difesa, invece, ha sostenuto che l’uomo era in totale buona fede.













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