Foreg, no dei lavoratori della Cgil

Ieri l’assemblea al cinema Vittoria: nessuna firma se non ci saranno modifiche



TRENTO. Alla fine l’assemblea ha votato all’unanimità dando mandato al sindacato. La funzione pubblica della Cgil, di non sottoscrivere l'accordo definitivo se non in presenza di significative modifiche. Questo il risultato della partecipata riunione organizzata ieri al cinema Vittoria dei lavoratori delle Autonomie Locali coinvolte dalla contrattazione sul Foreg. E quindi dipendenti di Provincia, Comuni e Comunità di Valle, Apsp che hanno votato il mandato alla Funzione Pubblica Cgil. Ai lavoratori è stata illustrata, passo per passo, ogni fase della trattativa e l'evoluzione del documento sottoscritto, per ora, come ipotesi di accordo dagli altri tre sindacati. In particolare s'è spiegato perché a partire dal 2014 le somme stabilite nell'accordo originale sul Foreg per gli anni 2011-2012 saranno decurtate e che il taglio non apparirà chiaramente nell'accordo perché spariscono le tabelle della quota pro capite presenti nella versione proposta nella riunione del 30 agosto 2013.

Ma i sindacalisti della Cgil sono andati nello specifico della materia spiegando che «la mancanza d' informazioni, richieste formalmente all'Apran, non ci consente di effettuare un reale controllo sulle somme erogate dall'Amministrazione». E hanno spiegato «le conseguenze della cancellazione della parte che consentiva il recupero del 25% dei risparmi derivanti dalla riorganizzazione della Pubblica Amministrazione Trentina a partire dal 2012 che in soldoni doveva corrispondere a 30 milioni da destinare ai lavoratori. E che nell'accordo firmato il 5 settembre dagli altri sindacati anche se compare ancora la possibilità d'integrare il fondo con il 25% delle risorse di gestione dell'ente ( singolo), questo assume tutt'altro significato rispetto al precedente accordo. E poi ancota «che dal 2014 il finanziamento extracontrattuale sarà ulteriormente diminuito poiché le somme saranno comprensive delle risorse per la sanità integrativa della quale i sindacati di categoria non conoscono nessun aspetto non essendo mai state né informate né consultate. E che si è negata la possibilità di allargare la base dei percettori delle quote obiettivi specifici». Ma anche «che s'è negata la possibilità di far partecipare attivamente i lavoratori alla predisposizione dei progetti remunerabili con la quota obiettivi specifici».

Da qui il mandato a non sottoscrivere l’accordo se non in presenza di sostanziali modifiche.













Scuola & Ricerca

In primo piano