Flop Ztl: le auto assediano il centro

Oltre 3.600 permessi, tanti «abusivi». E l'allargamento è rimasto solo sulla carta


Chiara Bert


TRENTO. Si chiama «Ztl», zona a traffico limitato. L'idea sarebbe questa: entra in auto solo chi proprio non può farne a meno, perché questa è area per pedoni e ciclisti. Ma a Trento il centro storico è solcato ogni giorno da decine di macchine e furgoni: più di 3600 i permessi rilasciati nel 2010. Il giro di vite annunciato da anni dal Comune è rimasto nel cassetto. E così l'allargamento della zona pedonale. Da piazza S.Maria Maggiore a via Galilei-via Roggia Grande, da via Prati a via Esterle: ogni tentativo (o promessa) di estensione si è puntualmente arenato.

Gli automobilisti sono tanti e sono elettori, si fanno sentire più dei pedoni e dire loro di «no» fa paura a chi amministra. Non può che essere interpretato così l'atteggiamento dell'amministrazione comunale delle ultime due legislature: tanti annunci e repentine marce indietro. Alla fine tutto è restato fermo. È utile ricapitolare la questione partendo dai numeri (dati dal piano di gestione 2010): i permessi di accesso e parcheggio rilasciati dalla polizia municipale nel 2010 sono stati oltre 3.600, tra residenti, artigiani (300 circa), operatori commerciali, invalidi (600), forze di polizia e servizi di pubblica utilità (300), medici in visita urgente ai propri pazienti (una cinquantina). Ma a questi bisogna aggiungere i permessi di ingresso temporaneo richiesti ogni giorno alla polizia municipale, in media una quarantina.

Nell'ultimo anno le autorizzazioni rilasciate, tra permanenti e temporanee, salgono così oltre quota 6 mila. Un esercito. E basta attraversare al mattino le strade del Giro al Sass, tra via Mazzini, largo Carducci e via Belenzani, per accorgersi che di traffico limitato è rimasto ben poco: pedoni e ciclisti sono costretti ad una gimkana tra le auto e i furgoni che riforniscono locali e negozi. Una vera invasione, che ha sollevato più di una protesta tra i residenti, e documenti della circoscrizione. Celebre è rimasta la denuncia su Facebook dell'attore Andrea Castelli, che se l'è presa con l'assedio delle auto al centro storico: «A quando via Belenzani a 4 corsie?», ha suggerito provocatoriamente.

Mettere mano alla situazione è complicato, in Ztl ci sono persone che vivono e lavorano e hanno il diritto di spostarsi. I tanti tentativi andati a vuoto in questi anni non si contano. Ci provarono l'assessore Andrea Rudari e poi il suo successore Aldo Pompermaier, senza successo. Varchi elettronici per bloccare gli ingressi abusivi: in tante città esistono da anni, a Trento se ne discute. Soprattutto: furgoni ecologici per consegnare le merci ai negozi e agli esercizi pubblici, prendendo a modello Vicenza. Fu fatto uno studio di fattibilità, finito anch'esso in qualche cassetto del Comune.

Negli ultimi due anni è toccato all'assessore Michelangelo Marchesi, che più di una volta ha annunciato una stretta sui permessi (mai arrivata) e da ultimo ha rilanciato il progetto delle telecamere da piazzare nei punti di accesso per smascherare i furbetti. Ma se la Ztl di Trento è ferma a metà del guado la colpa non è solo delle migliaia di accessi che non si riescono a ridurre. Negli ultimi anni tutti i tentativi di ampliamento sono puntualmente rimasti sulla carta. È andata così per via Esterle-via Prati e via Torrione: era il 2007, la richiesta arrivava dai residenti ma alla fine la giunta cedette di fronte alle minacce di ostruzionismo del consigliere Marco Sembenotti, attirandosi le critiche della circoscrizione e di una parte della stessa maggioranza.

Che dire poi dell'estensione nell'anello via Galilei-via Roggia Grande-via Calepina? Doveva arrivare una volta realizzata la rotatoria del «lavaman del sindaco» in Largo Porta Nuova: la rotatoria c'è, il traffico nell'uncino è calato automaticamente ma la Ztl è congelata perché non ci sono più i soldi per l'arredo urbano che dovrebbe abbellire le tre strade prima di fermare le auto. Tutto fermo anche in piazza S.Maria Maggiore, che doveva essere l'allargamento più «indolore». Il piano della mobilità approvato dal consiglio comunale a fine 2009 prevede di trasformare in zona a traffico limitato anche largo Nazario Sauro e la zona attorno ai palazzi della Provincia, via Alfieri, via Gazzoletti, via Petrarca e, in un futuro più lontano, piazza Mostra. Un disegno ambizioso che, visto quanto accaduto fin qui, appare più che altro un libro dei sogni.













Scuola & Ricerca

In primo piano