Finanziaria: salvata l'autonomia trentina, comuni esclusi dal patto di stabilità

La Finanziaria nazionale, grazie a un lavoro bipartisan dei parlamentari trentini e altoatesini, salva l'autonomia ed esclude i comuni dal patto di stabilità



TRENTO. La Finanziaria nazionale, grazie a un lavoro bipartisan dei parlamentari trentini e altoatesini, salva l'autonomia ed esclude i comuni delle due province dal patto di stabilità, che rischiava di portare a tagli drastici per i bilanci degli enti locali.

Soddisfazione per l'esito della vicenda, dopo i timori e gli allarmi dei giorni scorsi, in tutto l'ambiente politico trentino. ''Nella Finanziaria è stato raggiunto un compromesso onorevole per il Patto di stabilità per i Comuni. Certo, a ben guardare, il Governo prima crea difficoltà, poi dà una mano a risolvere, ma sta nel gioco delle parti''.

Così il presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai, ha commentato quanto stabilito in materia nella Legge di stabilità e il lavoro fatto in proposito dai parlamentari trentini. Il riferimento è alle cifre che il documento governativo aveva inizialmente stabilito per le Province autonome di Trento, così come di Bolzano, superiori di alcune decine di milioni di euro a quanto precedentemente stabilito nella Conferenza delle Regioni.

''Ringrazio la nostra delegazione parlamentare per avere lavorato bene, fino a ripristinare lo spirito dell'accordo di Milano - ha detto Dellai - soprattutto gli onorevoli Laura Froner, Siegfried Brugger e Karl Zeller, ma naturalmente anche il resto della delegazione di maggioranza, che ha condiviso i lavoro dei primi. Istituzionalmente lavoriamo con tutta la delegazione parlamentare, al di là dei colori politici''.

Nel contenuto Dellai si è riferito in particolare alla proposta del relatore di maggioranza approvata, tesa a evitare la duplicazione del Patto di stabilità sui Comuni, insieme all'ordine del giorno adottato oggi dal Consiglio dei ministri.

''Questo combinato disposto - ha spiegato - ci apre la possibilità di una trattativa tra noi Province e il Governo, che mi pare un compromesso onorevole e gestibile, visto che ci riporta all'accordo di Milano nel rispondere con titolarità piena sulla finanza locale''.

Fugatti (Lega): il governo ha a cuore le autonomie. "Nessuna legge statale potrà intervenire sulle competenze delle Province di Trento e Bolzano in tema di finanza locale. Sarà quindi, una trattativa tra le Province di Trento e Bolzano con il Ministero dell'Economia a sancirne la compartecipazione". Lo afferma l'on. Maurizio Fugatti (Lega Nord) dopo l'approvazione alla Camera dei Deputati della legge di stabilità.

"Con il ddl nessun patto di stabilità viene imposto direttamente dal ministero ai comuni trentini e bolzanini, preservando così la loro autonomia - afferma Fugatti -. Questi fatti dimostrano che il Governo di centrodestra ha a cuore le specificità delle autonomie speciali e non intende invaderne le prerogative e specialità".

Froner (Pd): salvo l'accordo di Milano. "Si torna a ciò che era stato stabilito con l'accordo di Milano, grazie innanzitutto agli emendamenti presentati da me e dal collega altoatesino Siegfried Brugger (Svp) e con un ordine del giorno approvato dal Consiglio dei ministri''.

Così la parlamentare trentina Laura Froner (Pd) spiega come nella Finanziaria ''siamo riusciti a evitare la duplicazione del Patto di stabilità per i Comuni del Trentino e dell'Alto Adige''.

L'ordine del giorno ricalca in sostanza l'interpretazione che consegue dal cosiddetto accordo di Milano, nello specifico nel considerare come lo stralcio dei finanziamenti che arrivano ai Comuni provenga dalle Province. Sono dunque queste ultime deputate a negoziare col Governo sul Patto di stabilita'. ''Gli emendamenti presentati da me e da Brugger - ha evidenziato inoltre Froner - sono stati poi assunti praticamente in modo integrale dal relatore di maggioranza, di cui e' stata approvata la proposta in aula per evitare appunto che i Comuni dovesse rispondere al patto di stabilità anche direttamente, oltre che attraverso le finanze provinciali, da cui dipendono. Hanno permesso quindi di evitare l'ennesimo 'tiro' del Governo contro le Autonomie''.













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