Finanza, 110 milioni di euro recuperati a tassazione

L’attività delle Fiamme Gialle hanno messo nel mirino la cosiddetta «esterovestizione»



TRENTO. Le Fiamme Gialle del Trentino Alto Adige, dall’inizio dell’anno, hanno attuato un articolato piano di contrasto all’evasione fiscale internazionale, sulla base delle direttive impartite dal Comandante Regionale, Francesco Attardi, e attraverso un’azione di indirizzo e coordinamento operativo dei rispettivi Comandanti Provinciali. L’attività di servizio complessivamente svolta , nei primi cinque mesi dell’anno ha consentito il recupero a tassazione di oltre 110 milioni di euro.

Il motivo della particolare attenzione riservata dalla Guardia di Finanza al fenomeno va ricercato nella sua particolare insidiosità per l’economia nazionale e locale, tenuto conto che lo stesso, in definitiva, determina l’insorgere di non trascurabili svantaggi per le imprese rispettose delle regole ed altera gli equilibri di libera e regolare concorrenza nel mercato.

L’obiettivo prioritario della lotta all’evasione fiscale internazionale ha riguardato gli aspetti della cosiddetta “esterovestizione” societaria, posti sotto osservazione mediante un’attività di intelligence mirata, con particolare attenzione all’individuazione di tutti quei soggetti economici, locali e non, che avevano artificiosamente collocato all’estero una parte delle loro realtà aziendali.

Con il termine “esterovestizione” si intende, infatti, la fittizia localizzazione all'estero della residenza fiscale di una società che, al contrario, ha il centro dell’amministrazione gestionale in Italia. Lo scopo principale della delocalizzazione, di solito in un paese con un regime fiscale più vantaggioso di quello nazionale, è quello di fare in modo che gli utili siano sottoposti ad una minore tassazione o di godere di regimi previdenziali ed assistenziali di maggior favore.

Altro caso rilevante ai fini della fiscalità internazionale è quello della cosiddetta “stabile organizzazione”.

La “stabile organizzazione” è, di fatto, una succursale di un'impresa estera operante sul nostro territorio, priva di autonomia giuridica ma con una propria indipendenza economica e gestionale, in quanto dotata di un’articolata strutturazione interna.

I redditi prodotti dalla “stabile organizzazione” devono essere tassati dove vengono prodotti (in questo caso in Italia), anche se destinati a confluire, successivamente, nel reddito complessivo della casa – madre estera.

Nell’ambito di quest’ultimo filone investigativo, sono state individuate due società, esercenti, rispettivamente, l’attività di “tour operator” e di mediazione immobiliare, con sede formale dichiarata in Germania ma operanti, in parte, in trentino. La prima ha omesso di dichiarare ricavi per oltre 1,8 milioni di euro mentre la seconda per oltre 500.000 euro.

La peculiare posizione geografica del Trentino – Alto Adige, infine, caratterizzata dalla vicinanza con l’Austria e la Svizzera, aumenta, come peraltro avviene per tutte le zone di confine, il rischio della diffusione di tali pratiche evasive e suggerisce, pertanto, agli Organi di controllo il mantenimento di un elevato livello di attenzione, anche con riferimento ai collegati traffici transfrontalieri di valuta, con i quali i redditi non dichiarati vengono messi al sicuro nei forzieri delle banche straniere.













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