il caso

Fidanzati aggrediti e rapinati a Levico Terme

Levico, lui è stato picchiato e ha una lesione alla retina. I malviventi sono fuggiti con il cellulare



LEVICO. Fidanzatini veneti presi a pugni e rapinati mentre erano in vacanza a Levico. Lui, 17 anni, ha una microfrattura alla mandibola e rischia l'occhio a causa di un pugno. Lei, appena diciottenne, è per fortuna illesa ma ci ha rimesso il cellulare. L'aggressione è avvenuta sabato a mezzanotte lungo il corso principale di Levico

La coppia (di San Giorgio delle Pertiche, in provincia di Padova) stava tornando in albergo dopo la serata passata in pizzeria quando si è imbattuta in due nordafricani. A ricosruire quello che è accaduto è il ragazzo. «Ho chiesto a uno di loro se mi cambiava una banconota - è il racconto del diciassettenne sangiorgese - quello ha preso il denaro e se n'è andato. “Ridammi i miei soldi”, gli ho detto. “Tu non mi hai dato niente”, la sua risposta». Dopo un attimo di incredulità, il diciassettenne ha reagito.

«Mi sembrava uno scherzo, gli faccio: “mi stai prendendo in giro" - continua - Per alcuni minuti sono andato avanti a chiedergli di riavere il mio denaro, ma mi rispondeva di non averlo, come mi permettevo di parlargli così perché io ero solo un bambino mentre lui aveva 24 anni. Allora l'ho affrontato: hai preso i miei soldi e sei un ladro, me li ridai si o no? Per tutta risposta quello mi ha spintonato e preso a calci».

L'essere picchiato davanti alla fidanzata ha indotto il diciassettenne a reagire con rabbia. Sono volati pugni e spintoni e anche lo straniero se l'è prese di santa ragione. «Mi sono solo difeso - afferma il ragazzo - grazie a Dio sono abbastanza forte e credo che anche lui se lo ricorderà per un pezzo». Il complice dell'aggressore non è però rimasto a guardare. «Mentre stavo per avere ragione del ladro, l'altro mi ha spaccato una bottiglia in testa e mi ha sferrato un pugno in faccia - dice il diciassettenne - sono riuscito a rimanere in piedi a fatica mentre la mia ragazza, posata a terra la borsetta, è venuta a soccorrermi. Le gridavo di stare lontana, di scappare. Avevo il terrore di svenire e di lasciarla in balia di quei due, in giro non c'era anima viva. Poi per fortuna se ne sono andati. Volevamo telefonare ai carabinieri, ma ci avevano rubato il cellulare».

I due fidanzatini sono tornati in albergo e quindi sono rientrati a casa, a San Giorgio. Lunedì e ieri il diciassettenne è stato accompagnato dalla madre in ospedale a Camposampiero, dove gli sono stati riscontrati un trauma cranico, una micro frattura allo zigomo destro e una lesione alla retina dell'occhio destro per la quale ieri è stato operato col laser. Dall'ospedale è subito partita la segnalazione alla locale stazione dell'Arma.













Scuola & Ricerca

In primo piano