Fiamme a Trento sotto il ponte dei disperati 

L’allarme nel pomeriggio, a fuoco vestiti, oggetti vari e materassi. Nessun ferito, si esclude il dolo



TRENTO. Si esclude il dolo, all’origine del rogo che ieri pomeriggio si è sviluppato sotto “il ponte dei disperati” a Trento, nei pressi del quartiere delle Albere. L’allarme dai passanti, che hanno visto il denso fumo sbucare dal ponte sull’Adigetto. Nell’aria un forte odore, la persistenza oleosa di plastiche bruciate. Sul posto forze dell’ordine e vigili del fuoco, i quali hanno accertato subito che, sotto il ponte, non vi fossero ospiti. Immigrati, rifugiati, gente che non ha una casa, che non trova accoglienza (per diverse ragioni) nelle strutture. Sono in molti a vivere qui. I vigili del fuoco hanno spento le fiamme che pare si siano sviluppate da un materasso. La polizia municipale esclude il dolo. L’area interessata dal rogo verrà ripulita da Dolomiti Ambiente. Al momento non risultano comunicazioni di sgombero.

Parliamo della parte iniziale del ponte, verso sud. A terra borse di plastica mangiate dal fuoco, una scarpa risparmiata, vestiti bruciati o anneriti dal fumo, coperte inservibili. Piccoli oggetti di recupero divenuti oggetti quotidiani, in un passato non molto lontano ormai. Tutto bruciato, fra gli scheletri di due reti in ferro. In alto, sotto il ponte, sotto la pancia dell’armatura, il nero lasciato dalle fiamme. Un punto ben preciso. Quattro passi appena una “baracca”, un ricovero di fortuna. Il manufatto vede appese due coperte, una di lana scura e spessa, l’altra di un cotone candido, lindo. Entrambe ieri non recavano traccia di bruciature né il nero del fumo del fuoco. Questo scuro, ricordo della combustione sottostante c’era, ma solo nel punto in qui si era sviluppato il rogo. Poco dopo quel punto c’è un’ “intercapedine”. Da sotto si vedono assi in legno che sostengono giacigli di fortuna. Il fuoco, il fumo nero non le ha raggiunte né lambite.













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