Famiglie separate e figli contesi: è allarme in Trentino

A lanciarlo l’ufficio del Difensore civico: «Richieste di aiuto in aumento. Troppo spesso i bambini vengono dopo i soldi»


di Lorenzo Di Domenico


TRENTO. «La burocrazia è inevitabile e in giusta misura necessaria. Ma racchiude il pericolo di considerare le persone come numeri anonimi, e quindi di spegnere o attenuare la carica umana delle relazioni». Con questa citazione di Don Dante Clauser si apre l’annuale relazione del Difensore civico e Garante dei minori Raffaello Sampaolesi. Una frase scelta non a caso, ma con lo scopo di sottolineare che se la burocrazia tende a vedere le persone come numeri, l’istituzione del Difensore civico, nonché Garante dei minori, cerca al contrario di mantenere uno “spirito umano”.

Questa relazione, che è stata pubblicata ieri e che verrà discussa in Consiglio Provinciale dal 9 luglio, offre tanti spunti di riflessione, tanti lati positivi riguardo all’operato dell’istituzione in questione e tante tematiche complicate, ma quello su cui si è più posto l’accento è stato il maggior problema riscontrato nel settore della tutela dei minori: le separazioni problematiche tra genitori.

«Nel settore tutela dei minori – ha spiegato Maria Ravelli, direttore dell’ufficio del Difensore civico- abbiamo lavorato su molti fronti: dai casi di abbandoni scolastici precoci ai rapporti scuola-famiglia più problematici, dal tema del bullismo a quello della povertà, ma sicuramente il problema più grande è rappresentato dalle separazioni familiari. Sono molti i casi di genitori che, separandosi, non guardano al bene dei figli ma al lato economico della cosa, perdendo di vista le cose importanti. Questo è il genere di casi più numerosi in questo settore, durante l’arco dello scorso anno ne abbiamo avuti solo una quarantina, ma da noi arrivano solo alcuni casi, spesso casi al limite. Secondo l’Istat un terzo dei minori dopo la separazione dei genitori “perde” il contatto con uno dei due, tutto ciò viola il diritto alla bi-genitorialità».

Non solo questo problema è però emerso ieri, nel corso della presentazione di questa relazione, alla presenza del Presidente del Consiglio provinciale Bruno Dorigatti, come ha spiegato Sampaolesi: «Durante quest’ultimo anno di lavoro i casi affrontati sono stati moltissimi, se volessimo affrontarli tutti il tempo richiesto sarebbe moltissimo, volendo però fare una sintesi, quello che mi sento di dire è che il cittadino è sempre più debole. Questa debolezza non è solo causata dai problemi economici, ma anche dalla necessità di districarsi nei meandri della pubblica amministrazione, che si articola in uffici sempre più numerosi e creati forse in modo non necessario».

Nel 2012 l’ufficio del Difensore civico e Garante dei minori ha avuto a che fare con ben 937 casi (l’80% dei quali provenienti dal Comprensorio della valle dell’Adige), di cui il 37% era a proposito dell’ordinamento, il 35% di territorio ed ambiente, il 14% di servizi sociali e culturali, il 10% di economia e lavoro ed il 4% riguardante i minori.

In conclusione Sampaolesi ha voluto sottolineare come si siano riscontrati, seppur in pochi casi, dei problemi nella collaborazione con alcuni enti, che non hanno risposto alle richieste dell’ufficio del Difensore civico.













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