Export, grande ripresa con i nuovi mercati

Boom nel Triveneto ma anche in Trentino Alto Adige: a trainare sono mele e vino



Per il quarto trimestre consecutivo il Triveneto ha registrato nei primi tre mesi 2011 una crescita dell'export a doppia cifra (+15,6%) con un +54,4% verso la Cina per circa 190 milioni. Il Veneto ha segnato un +14,2% grazie alla concia di Arzignano, all'occhialeria bellunese, alla
termomeccanica scaligera e all'oreficeria e meccanica vicentine; il FVG ha registrato un +17,5% con balzo della componentistica e termoelettromeccanica; il Trentino Alto Adige un +27,5% grazie al distretto delle mele e con buoni risultati per il comparto alimentare (mele Trentino, vini Bolzano e Trento).
Un quarto circa dei distretti ha recuperato quanto perso nella crisi del biennio 2008-2009; tuttavia molte imprese e distretti sono ancora lontani dai livelli pre-crisi.
L'export triveneto è salito a 5,9 miliardi, con un guadagno di 790 mln di euro rispetto al 2010, grazie ai mercati emergenti. Bene anche i 3 poli triveneti ad alta tecnologia, saliti nel primo trimestre 2011 del 14,5% tendenziale.
L'export verso i "nuovi" mercati, trainati dalla Cina, ha toccato un +26%, riacceso il mercato russo, e stablito una solida realtà in Arabia Saudita, Romania, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Polonia e Brasile. In crollo il mercato libico.
Il contributo alla crescita dei mercati emergenti ha superato quello dei mercati avanzati: dei 790 mln di euro di aumento dell'export dei distretti, 429 mln sono spiegati dai "nuovi" mercati (54%). Sui mercati avanzati c'è stata un'elevata polarizzazione dei risultati, con la crescita dell'export che si è fermata al 10,6%. Brillanti le performance negli Usa (30%). Ha frenato, pur mantenendo un buon ritmo di crescita, la Germania (+11,4%). Piu' lento il passo per Spagna, Regno Unito, Francia che hanno registrato un aumento sotto al 10%.
La fase di emergenza non è superata. Sono ancora molte le imprese e i distretti lontani dai livelli di export pre-crisi con un gap medio tra il primo trimestre 2011 e primo trimestre 2008 pari a -10,3%. Molto lontani dal recupero i distretti specializzati nel sistema casa. Anche i 3 poli triveneti ad alta tecnologia non hanno ancora recuperato quanto perso nel corso della crisi: l'export nonostante la crescita del 14,5% nel primo trimestre 2011, e' su livelli inferiori del 5% rispetto a quelli nei primi mesi 2008. Solo l'ICT di Trieste, grazie a un ottimo  2010 e altrettanto inizio 2011, è su valori massimi mai toccati prima. Attardati invece il biomedicale di Padova e l'ICT veneto. I dati relativi agli ammortizzatori sociali confermano il quadro a luci e ombre emerso analizzando i flussi di export: nei primi 5 mesi 2011, nei distretti tradizionali e nei poli ICT del Triveneto c'e' stato un significativo calo del numero di ore autorizzate di cassa integrazione guadagni, specie ordinaria e in deroga. Tuttavia, le ore di CIG straordinaria (che spesso è la conseguenza dell'insorgere di situazioni di crisi aziendale), pur rallentando, sono rimaste su livelli storicamente elevati (7,5 mln di ore autorizzate nel periodo gennaio-maggio 2011), confermando la situazione di difficolta' di non poche imprese all'interno del tessuto produttivo triveneto.













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