Ex Zuffo, aperto il ciclo-posteggio: 244 stalli a disposizione dei pendolari 

Interscambio. Con la nuova area, l’offerta in città per le due ruote dei privati sale a 450 posti in tre diversi punti Gilmozzi: «Un intervento fondamentale». Salizzoni: «Un passo avanti verso un progetto che sarà più ampio»


Gianfranco Piccoli


Trento. Da ieri (ufficiosamente era operativo già da un paio di giorni) è aperto il nuovo ciclo-parcheggio dell’ex Zuffo, un’area che con i suoi 216 stalli destinati ai privati porta l’offerta complessiva in città a 450 posti per le due ruote. L’opera, che si inserisce nel progetto di sviluppo dell’interscambio, era attesa da tempo ed è “figlia” - come ha ricordato l’assessore comunale ai lavori pubblici Italo Gilmozzi – di un ordine del giorno approvato in consiglio comunale: intende servire tutti i pendolari che ogni giorno arrivano nel capoluogo con l’automobile e poi si spostano con la due ruote per raggiungere il posto di lavoro. Il ciclo-parcheggio nell’area ex Zuffo va quindi a sommarsi a quelli già esistenti alla stazione (il più “vecchio”, con i suoi 10 anni) e in via Saluga (aperto tre anni fa) e può contare sul collegamento ciclabile con il ponte di San Giorgio inaugurato solo pochi mesi fa.

Il posteggio è stato realizzato all’estremità sud del piazzale, proprio sotto il Doss Trento ed è di proprietà del Comune. Complessivamente sono 244 gli stalli, 12 riservati alle biciclette elettriche, 16 a bici “in-centro” e i restanti 212 appunto per i privati. Per ora solo una parte degli stalli sono coperti con una tettoia, ma conclusa la fase sperimentale – ha spiegato Marco Cattani, direttore di Trentino Mobilità – si valuterà se coprire tutta l’area: «Le aspettative in termini di utilizzo – ha aggiunto – sono ottime». In via Saluga la percentuale di occupazione è del 100% (ma stiamo parlando di soli 38 stalli), mentre nel ciclo-posteggio della stazione (che di stalli ne ha 200) la percentuale scende ad un 70-80%. Il progetto – firmato dall’architetto Giancarlo Conci, direzione lavori del geometra Renzo Buglioli per la parte edile e dell’ingegner Alberto Ricci per gli impianti - è del servizio Attività edilizia del Comune, che ha seguito tutte le fasi dell’opera costata circa 100mila euro.

Molta importanza è stata data alla sicurezza, garantita dall’impianto di illuminazione, da una recinzione alta tre metri e dall'impianto per la videosorveglianza, pensato per scoraggiare furti e vandalismi. Al ciclo-parcheggio si può accedere senza accrediti utilizzando la tessera del trasporto pubblico (quella personale, non la tessera a scalare), come già avviene per i cicloparcheggi “Port'Aquila” di via Saluga e “Trento stazione” di via Dogana. Nel caso in cui il ciclista non fosse in possesso dell'abbonamento, può richiedere il rilascio del badge a Trentino Mobilità (previo pagamento di 50 euro), che garantisce il controllo e la gestione degli accessi. In ultimo: non si potranno abbandonare le bici all’interno dell’area, pena la rimozione da parte di Trentino Mobilità, che effettuerà controlli periodici, come già avviene negli altri ciclo-posteggi cittadini.

Gilmozzi ha parlato di un “intervento fondamentale” per le politiche di interscambio in una città che conta 117mila residenti ma che nel giorno medio, con i pendolari, ne accoglie ben 250mila. Per l’assessore all’urbanistica Alberto Salizzoni quello all’ex Zuffo altro non è che un passo in più verso un progetto più ampio che riguarda gli stalli pertinenziali e i parcheggi di attestamento: «C’è un tavolo interno che coinvolge il mio assessorato e quello del collega Gilmozzi, ma stiamo dialogando in modo intenso e su un canale privilegiato - ha concluso - anche con la Provincia».















Scuola & Ricerca

In primo piano

Film Festival

Lo scioglimento dei ghiacciai nella poetica del teatro trentino

La Stagione Regionale Contemporanea si conclude con “Rimaye” di AZIONIfuoriPOSTO, che stasera (3 maggio) darà spazio a un’indagine su ciò che è destinato a sparire e alla sua eredità, mettendo in relazione corpi umani e corpi glaciali. Entrambi infatti sono modificatori di paesaggio e custodi di memorie


Claudio Libera