Ex Miralago, un errore invalida la gara

Roncone, nuovo stop per la struttura sul lago: la “Ugly Coyote” dimentica un pagamento e il Comune blocca tutto


di Ettore Zini


RONCONE. “Può la dimenticanza di pagamento di un F24, peraltro subito regolarizzato, invalidare una gara d’appalto?». La domanda è contenuta in un’interrogazione di Katia Amistadi, Patrick Bazzoli e Giacinto Amistadi, consiglieri di minoranza di Roncone.

Riguarda il bando dell’ex Miralago. Locale pubblico di proprietà del comune, di cui “causa ristrutturazione”, si attende l’apertura al pubblico da più di vent’anni. Il 31 marzo sembrava la volta buona. Ma, a quanto pare, “un cavillo burocratico”- così par di capire dall’interrogazione - ha rinviato ancora una volta l’agibilità di quella struttura, collocata in felice posizione sulle sponde del lago di Roncone. Ad aggiudicarsi la gestione del locale era stata la ditta Coyote Ugly snc dei fratelli Penasa di Pinzolo, già gestori della pizzeria Pellegrini di Tione e (quest’inverno della Zangola di Campiglio).

Unici a concorrere, l’avevano spuntata con un 8% in più, sui 12 mila euro annui a base del bando. «Ora – scrivono i firmatari dell’interrogazione – dopo un’accelerazione dei lavori sia da parte dell’amministrazione che dei vincitori della gara, tutto si è fermato. Si è venuto a sapere che l’immobile non verrà più dato in gestione». Il motivo andrebbe ricercato nel ritardato pagamento di un F24 allegato alla pratica. Per cui, l’amministrazione ha sospeso il contratto di affittanza e, a quanto pare, non è più propensa a dare via l’immobile. Almeno ai fratelli Penasa. Gli esponenti di minoranza chiedono di conoscerne i motivi. Vogliono sapere, se la motivazione era grave a tal punto da invalidare il concorso o se non fosse stato meglio trovare un punto d'incontro, «piuttosto che affrontare controversie legali che pesano sempre più sui bilanci comunali già stremati dalla crisi». In seconda battuta gli oppositori chiedono come mai, nel caso non fosse stato possibile assegnare la struttura, non ci si è attivati con un nuovo bando, come ha fatto la comunità delle Regole Spinale Manez, in val di Brenta. L’ex Miralago di Roncone, dunque, è nuovamente al centro del ciclone. Lo è stato per almeno vent’anni. Con più amministrazioni incerte sul suo utilizzo, e l’esborso di un fiume di quattrini da parte dell’ente pubblico.

A marzo il Comune si era deciso ad appaltarlo come bar gelateria. Sarebbe stato di grande aiuto al turismo che ruota attorno al lago. Ora si torna al punto di partenza. Voci aggiungono che, per l’estate sarà dato in affido alla cooperativa sociale “Lavori in corso” di Breguzzo. In attesa di verificarne l’attendibilità, e di conoscere i particolari della vicenda dal sindaco, altre spese sono in vista per nuove modifiche. Ai costi di acquisto e di ristrutturazione che, nel “fa e disfa”, dell’ex Miralago, superano abbondantemente il milione di euro, altri 70 mila (la delibera è del 7 maggio) sono stati stanziati dalla giunta per adibire i locali al primo piano a sede della banda. Ulteriori 7.000 se ne andranno per i progetti (l’incarico al geometra Francesca Mussi parla di 7.614 euro).

A questi vanno aggiunti 103 mila euro per gli arredi a spese del Comune, 10 mila euro per il progetto dell’interior design, e altri 4 mila per la direzione tecnica «a favore di un signore – dice la minoranza – qualificato come designer senza titolo di studio». Insomma un «pozzo di San Patrizio alla rovescia». Che, senza quell’inghippo, avrebbe potuto fruttare all’amministrazione di Roncone “ben” 1.080 euro mensili.













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