Ex Alpefrutta, l’Amnu smaltirà i rifiuti pericolosi

Ordinanza del sindaco per mettere in sicurezza tutta l’area attorno al magazzino Già sprangate le porte d’accesso, ora vanno spostati i fitofarmaci abbandonati


di Roberto Gerola


PERGINE. Ordinata la chiusura delle porte e la realizzazione di una recinzione per tutta l’area del complesso “ex Alpefrutta” a San Cristoforo. Ne avevamo parlato in questa pagina qualche giorno fa, denunciando una situazione di pericolo, oltre che disastrosa per i vandalismi lì compiuti durante mesi di totale incuria. Il tutto per evitare l’accesso all’immobile da parte di persone non autorizzate, oltre che per essere causa di danneggiamenti alla struttura, ma anche per il pericolo che le stesse possono correre accedendo ad un’area incustodita con materiali ed attrezzature potenzialmente pericolosi. Il provvedimento è stato deciso e pubblicato ieri e naturalmente notificato agli interessati. Si tratta del liquidatore della “Commerciale Alpefrutta srl” proprietaria dell’immobile, una sociale controllata dalla Coop Alpefrutta. In sostanza, l’intera area con il magazzino, deve essere resa inagibile a chiunque delimitandola con idonea recinzione. Il liquidatore (Rinaldo Pola, di Caldonazzo) dovrà provvedere immediatamente. Per altro, venerdì scorso, le porte d’ingresso era già state chiuse. Si dovrà ora provvedere alla recinzione dell’area. In proposito, una dettagliata relazione anche fotografica era stata inviata al sindaco Silvano Corradi che ha firmato l’ordinanza per la messa in sicurezza dell’area.

Quello che preoccupa maggiormente è la notevole quantità di rifiuti speciali, in pratica residui di fitofarmaci, depositati in questi ultimi tempi, ben dopo la messa in liquidazione dell’Alpefrutta avvenuta esattamente due anni fa, nei pressi dello stabilimento. Tutt’attorno all’immobile c’è campagna coltivata a frutteto e non è escluso che l’area abbandonata e defilata sia stata scelta come luogo dove scaricare questo tipo di rifiuti, il cui smaltimento è anche costoso. Tanto più che a pochi metri scorre il “Foss dei Gamberi”, corso d’acqua a scopo irriguo che da Pergine (località Paradisi) attraversa la campagna finendo nel lago di Caldonazzo dopo aver sottopassato la statale della Valsugana in località “Rastel”. La montagna di rifiuti speciali comprende anche taniche usate per gasolio o altri combustibili, contenitori, vestiti e molto altro. A quanto pare, il Comune incaricherà Amnu spa di provvedere alla raccolta e allo smaltimento di quanto depositato. Naturalmente a spese del Comune. Per quanto invece contenuto dentro l’immobile, a provvedere dovrà essere il proprietario.

È stato confermato che la vendita dell’immobile, avverrà il 25 settembre prossimo. Sarà acquistato da Trentino Sviluppo spa (Provincia) per adibirlo in parte a sede della protezione civile (in particolare del Nuvola Valsugana, attualmente senza magazzino) e in parte affidato al Servizio gestione strade sempre della Provincia.

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