LA NOSTRA CAMPAGNA

Estate 2017: passo Sella chiuderà per 10 giorni

Bolzano e Trento hanno deciso. Il calendario dei Green days a febbraio Canazei e Selva Gardena pronti ad attrezzarsi con il sostegno dell’Unesco


di Davide Pasquali


PASSO SELLA. Si chiameranno Dolomiti Green Days e partiranno la prossima estate. Una sperimentazione che per il 2017 riguarderà esclusivamente passo Sella. Stop ai mezzi mossi da motore a scoppio, sì alla mobilità alternativa: auto, bus e pure moto elettriche, bici tradizionali e a pedalata assistita, pedoni trasportati in alta quota dagli impianti di risalita “inglobati” nel sistema di trasporto pubblico. Se dovesse funzionare, si penserà di coinvolgere anche gli altri passi della Sella Ronda. E poi, magari, chissà...

Lo hanno annunciato ieri a passo Sella tre assessori provinciali, il trentino Mauro Gilmozzi (Infrastrutture e ambiente) e gli altoatesini Florian Mussner (Mobilità) e Richard Theiner (Ambiente), con il sostegno dei Comuni di Canazei di Fassa e Selva di val Gardena. Il tutto in collaborazione con le associazioni turistiche locali, alle quali spetterà la funzione trainante del marketing e della informazione, e infine il supporto - fattivo, concreto - della fondazione Unesco, che patrocina il progetto.

Non sarà facile, si è spiegato ieri al Sella. Perché chiudere e basta non funzionerebbe e risulterebbe controproducente. Ci vuole ben altro. Si dovrà imparare a governare il fenomeno traffico, cosa finora mai fatta davvero. Fino ad oggi, infatti, si è soltanto posto qualche paletto, si è imposto qualche divieto. Ora serve una rivoluzione copernicana: si deve introdurre il concetto di change management: far cambiare mentalità alla gente, però soltanto dopo aver predisposto tutto il necessario. Con coraggio ma senza fretta. Soprattutto, ha tenuto a sottolineare e ribadire più volte la politica ieri, senza imposizioni.

Innanzitutto - anziché le solite chiacchiere, e con il fondamentale contributo della campagna avviata dai giornali Alto Adige e Trentino, citata ieri più volte dagli assessori come esempio virtuoso di impegno civile - stavolta c’è stato un lavoro preparatorio, partito nell’estate 2016 con il monitoraggio dei flussi di traffico tramite tecnologie innovative, tipo quelle utilizzate nelle «Ztl»: telecamere in grado di riconoscere e registrare le targhe.

Così si è potuto verificare quanti passano e basta, quanti poi tornano indietro, che giro fanno, su di qua, giù di là, da che valle partono, dove arrivano. Per quest’anno si è lasciato fuori il passo Campolongo e si sono monitorati esclusivamente Sella Gardena e Pordoi.

Ora che si conoscono in dettaglio i flussi di traffico in termini quantitativi, si vuole passare a riqualificare i passi. Per il gruppo di lavoro presieduto dall’Unesco significherà questo: gestire il trasporto veicoli (camion, bus, auto, moto) di residenti, ospiti, escursionisti, impiegati e fornitori; potenziare l’offerta di trasporto pubblico locale con mezzi più “maneggevoli”; integrare l’offerta con i servizi a fune; promuovere offerte alternative: noleggio e messa a disposizione gratuita di e-bike; regolamentare la circolazione dei fornitori; proporre una mobilità a chiamata (sull’esempio dei night liner sudtirolesi) con navette private in noleggio on demand; offrire shuttle per pacchetti enogastronomici “assaggia le Dolomiti” con partenza in centro paese per portare gli ospiti alle strutture di ristoro lungo i passi. Soprattutto, però, l’Unesco ha proposto (e Trento e Bolzano hanno accettato): istituire i Green Days. I tecnici li chiamano “giorni di trasporto programmato e promozione dell’accesso sostenibile, con un lasso di tempo dedicato ai ciclisti, un percorso favoreggiato a una mobilità sostenibile e una serie di eventi e manifestazioni”.

Tradotto: 8-10 giorni - quanti e quali verrà deciso in inverno - con chiusura al traffico motorizzato.

Nel 2017, si è annunciato ieri, ci saranno due delibere delle rispettive giunte provinciali per istituire un gruppo di lavoro operativo permanente che possa trattare gli aspetti tecnici di gestione: sulle proposte di infrastrutture, sull’individuazione dei parcheggi, sugli studi di viabilità cicloturistica, per una analisi volta all’integrazione degli impianti di risalita nell’offerta del trasporto pubblico locale, per il piano finanziario. L’organizzazione comune riguarderà: monitoraggio dei flussi, controlli al traffico (compresi speed check e telecamere), personale necessario, coinvolgimento delle forze dell’ordine, gestione dei permessi, definizione del cronoprogramma con suddivisione dei compiti, piano di comunicazione al pubblico. Non si tratta, si è spiegato ieri, di chiudere i passi dolomitici, bensì di aprirli alla sostenibilità.













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