il caso

Equitalia, in Trentino la rottamazione ancora non va

In Trentino Alto Adige solo 1.435 richieste che permettono di non pagare sanzioni e interessi su tasse arretrate e multe



TRENTO. In Trentino Alto Adige poche richieste di rottamazione delle cartelle di Equitalia. La procedura che permette di non pagare le sanzioni e gli interessi di mora sulle cartelle stenta a prendere piede in regione, e, invece, vola nel resto del paese. Infatti qui da noi le domande, in un mese, sono state 1435, mentre in tutta Italia sono quasi 100 mila. Non è possibile sapere se questo è dovuto al fatto che i trentini e gli altoatesini sono più virtuosi della media e quindi non ricevono cartelle.

La rottamazione è stata voluta dal governo Renzi con il decreto fiscale che accompagna la manovra finanziaria. In termini tecnici viene definita come «definizione agevolata» dei debiti con lo Stato dei contribuenti rimasti in sospeso dal 2000 al 2016. Viene considerata come la principale fonte di entrate finanziarie della manovra.

Da questa procedura, infatti, dovrebbero arrivare nelle casse dello Stato circa 3,4 miliardi in due anni. Secondo i dati di Equitalia, circa 50 mila contribuenti (il 55%) hanno presentato la domanda allo sportello, il 27% l’ha inviata per Pec, mentre il 18% con email ordinaria. Chi aderisce deve pagare l’importo residuo del debito senza sanzioni e interessi di mora. Per le multe stradali, invece, non si devono pagare interessi di mora e maggiorazioni previste per legge.

Entro il 28 febbraio Equitalia invierà una comunicazione per posta ordinaria sulle somme che le sono state affidate entro il 31 dicembre del 2016 e che a questa data non risultano ancora notificate. Chi rottama può risparmiare fino a un terzo della cartella. C’è comunque tempo fino al 31 marzo.

Le regioni che hanno fatto registrare il maggior numero di richieste sono il Lazio (con 16.741 richieste), la Lombardia (14.243), la Toscana (10.290) e la Campania (8.998). In classifica seguono l’Emilia Romagna (7.429), la Puglia (6.595), il Veneto (5.941) e il Piemonte che insieme alla Val d’Aosta ne ha raccolte 5.783). In coda all’elenco figurano Marche (1.993 domande), Basilicata (1.964), Friuli Venezia Giulia (1.608), Trentino Alto Adige (1.435) e Molise (640).

Si potrà pagare in banca (pure con home banking e domiciliarizzazione bancaria), uffici postali, tabaccai, circuiti Sisal e Lottomatica, sul sito internet www.gruppoequitalia.it, con la app «Equiclick» o agli sportelli di Equitalia.

Entro il 31 maggio Equitalia dovrà inviare una comunicazione ai contribuenti che hanno aderito in cui sarà indicata la somma dovuta, insieme ai relativi bollettini con le date di scadenza dei pagamenti. Per chi sceglie una sola rata, la scadenza è fissata nel mese di luglio 2017. Chi preferisce pagare in più rate potrà chiederne fino a un massimo di cinque. In questo caso la scadenza della quinta rata è fissata a settembre del 2018 (il 70% delle somme dovute dovrà essere versato il prossimo anno, il restante nel 2018).

Sul modulo di adesione i contribuenti, dopo essersi identificati, devono indicare le cartelle Equitalia e le imposte per le quali chiedono la definizione agevolata. Dopo l'adesione, entro il 24 aprile, Equitalia dovrà comunicare a chi ha aderito l'importo complessivo dovuto e le singole rate, con la data di scadenza di ciascuna.













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