l’incontro al cinema vittoria 

Elio e Meneghin ai giovani: studiate, coltivate la passione 

TRENTO. Un'occasione per riflettere sul concetto di talento, rivolta a tutti, ma soprattutto ai giovani. Ad esplorare i molteplici aspetti di questo tema, la serata di ieri al cinema Vittoria di...



TRENTO. Un'occasione per riflettere sul concetto di talento, rivolta a tutti, ma soprattutto ai giovani. Ad esplorare i molteplici aspetti di questo tema, la serata di ieri al cinema Vittoria di Trento“Sembra facile”. Protagonisti due personaggi che hanno raggiunto successo, popolarità e numerosi riconoscimenti in due ambiti differenti. Da una parte la leggenda del basket italiano, e non solo, Dino Meneghin; dall'altra Stefano Belisari, meglio conosciuto come Elio, l'eclettico leader del gruppo “Elio e le storie tese”, diplomato al conservatorio e laureato in ingegneria. Tantissimi gli spunti emersi, a cominciare dall'assunto, condiviso da entrambi, che il talento sia qualcosa di connaturato, qualcosa che fa parte di noi. «La parte più difficile- dice Meneghin- è quella di riconoscerlo. Di capire esattamente per che cosa siamo portati. Questo lo si può capire sin da piccoli, ma è più probabile che avvenga esplorando, crescendo, sperimentandosi in una serie di cose prima di trovare quella giusta per noi». Ma come si capisce qual'è la cosa giusta per noi? Elio non ha dubbi: «Perché oltre a venirci piuttosto facile, ci piace. Ci appassiona, tanto che non sentiamo la fatica dell'impegno». L'impegno come concetto fondamentale sottolineato sia dal cestista che dall'artista. «Lo spirito di sacrificio è fondamentale- dice ancora Meneghin- così come la capacità di accettare le sconfitte e, soprattutto di ascoltare, apprendere, imparare da chi ha più esperienza di noi. Il talento non va mai dato per scontato. Se non lo si sviluppa in maniera intelligente, ovvero mettendocela davvero tutta, mettendo in conto grandi sforzi e rinunce, difficilmente arriveranno i risultati». Un appello ai più giovani arriva da Elio: «Non siate presuntuosi. Non sentitevi mai arrivati solo perché siete bravi in qualcosa. Continuate a studiare per migliorarvi e per fare bene. E non arrendetevi mai. Ricordatevi che anche Verdi fu bocciato in quello stesso conservatorio di Milano che oggi porta il suo nome». (a.som.)













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