Elezioni, Zaia arriva in Trentino: "Noi veneti siamo vostri fratelli"

Tour nel basso Trentino per il noegovernatore leghista: "Non vogliamo toccare la vostra autonomia né ledere i vostri diritti, l'antagonismo fra le due regioni non serve a nessuno"



AVIO. «I trentini e i veneti sono fratelli. Noi non vogliamo toccare la vostra autonomia. Se solo un millesimo dei vostri diritti venisse leso, sarebbe il fallimento del nostro progetto politico». Non fa a tempo a scendere dalla Lancia Thesis grigio metalizzato il neogovernatore veneto Luca Zaia che già mette le mani avanti.
Lo attende un tour de force di quattro ore nel basso trentino per appoggiare i candidati della Lega alle elezioni comunali. Lo aspettano ad Avio per parlare dei problemi del vino, poi appuntamenti a Ala, Rovereto e pranzo a Mori prima del rientro in aereo a Roma.
L’ex ministro dell’agricoltura ha incontrato per primi i rappresentanti del Consorzio «Terra dei forti» nella cantina sociale di Avio. C’erano i sindaci dei paesi di confine, sia veneti che trentini, tra cui il primo cittadino di Avio Sandro Borghetti, il presidente della Cassa rurale della Bassa Vallagarina Primo Vicentini, il vignaiolo Albino Armani e molti rappresentanti del territorio. In prima fila il deputato del Carroccio Maurizio Fugatti che della cantina sociale è anche socio. Zaia si è preoccupato soprattutto dei problemi dell’agricoltura e poi è passato ai temi scottanti: Tav, e accordo transfrontaliero, ma prima ha voluto rassicurare: «L’antagonismo tra Veneto e Trentino non serve a nessuno. Noi abbiamo un progetto di federalismo che non vi vuole togliere nulla. Casomai, vogliamo che il Veneto abbia i vostri stessi diritti». Poi aggiunge: «La strada giusta è quella che voi chiamate dell’accordo Dellai-Galan. Dobbiamo potenziare questi strumenti». Poi cambiando tono, e anche accento, ha aggiunto: «Dire che tra Veneto e Trentino ci sono frontiere mi fa anche un po’ ridere, parlemo la stessa lingua». Sulla Tav confessa di sapere poco o nulla, ma promette di interessarsi: «Comunque io ricevo tutti i lunedì a Conegliano e la mia porta è sempre aperta. Fatemi sapere se vi serve qualcosa».
 Il tono conciliante si è trasformato un po’, ma non troppo, nei successivi appuntamenti di campagna elettorale. Ad Ala ha partecipato a un presidio davanti all’ospedale insieme alla candidata sindaco della Lega Vanessa Cattoi che gli chiedeva di trovare degli imprenditori privati veneti pronti a gestire la struttura. Ad applaudirlo anche il senatore Sergio Divina e il candidato sindaco a Mori Claudio Civettini. Poi la bicchierata davanti a un bar del paese insieme a una cinquantina di militanti. Fugatti l’ha introdotto polemizzando con Dellai: «Prima per lui i leghisti erano degli ignoranti, zotici e xenofobi. Adesso che hanno vinto diventano intelligenti e espressione del territorio». Zaia non ha voluto raccogliere il testimone della polemica e si è limitato a citare gli insegnamenti religiosi: «I gesuiti dicono che bisogna evangelizzare i nemici e così dovete fare voi. Dovete conquistare i voti con il sorriso, facendovi interpreti della rivoluzione gandhiana portata avanti dalla Lega». Contro Dellai, però, non ha voluto dire una parola. Sceso dal palchetto si è toccata con mano la contraddizione tra il tono da campagna elettorale e quello da amministratore: «Per ora non ho parlato con Dellai, l’ho visto solo una volta a Roma. C’è la campagna elettorale e mi sembrava poco opportuno, ma le campagne elettorali finiscono e in quel momento si parlerà di tutto. Io non ho preclusioni di sorta o di schieramento. Uno dei governatori con cui ho lavorato meglio è stato Niki Vendola». Insomma, nessuna chiusura preconcetta.
 Poi salta di nuovo in macchina e corre a Rovereto dove lo aspettano la candidata sindaco del centrodestra Barbara Lorenzi e i consiglieri provinciali Franca Penasa, che ha perorato la causa Aeroterminal, Mario Casna, e Luca Paternoster. Dove ribadisce il concetto: «Io rappresento quasi 5 milioni di veneti che hanno tutto l’interesse ad avere buoni rapporti con i trentini. Tra di noi i rapporti sono di fratellanza e così devono rimanere. Le polemiche del passato non hanno senso». A dimostrazione di questo cita anche dei casi concreti: «Per la Valdastico noi abbiamo un progetto. La vorremmo fare, ma io non posso entrare a gamba tesa negli affari trentini. Non posso imporre la Valdastico al Trentino. Ne parleremo insieme e vedremo».













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