il racconto

Edicolante rapinato e ferito al volto a San Donà, parla il fratello: «Spavento e dolore, ma sta bene»

Loris Zanetti: «Se fosse stata una pistola vera saremmo qui a narrare una tragedia» (foto Claudio Libera)


di Claudio Libera


TRENTO. Aperta all’alba regolarmente l’edicola tabacchi, l’unica nel rione di San Donà, che ha vissuto nella serata di ieri, 14 febbraio, una rapina. Evento drammatico nello svolgimento e che per fortuna del titolare presente in quel momento, Manuel Zanetti, si è risolta con un colpo di pistola caricata a pallini, sparato in piena fronte, tanta paura e 6 punti di sutura.

A narrare le fasi concitate dell’accaduto, il fratello di Manuel, Loris, contitolare dell’attività nel rione sulla collina ad est di Trento. La narrazione ricalca quella effettuata poco dopo la rapina avvenuta verso le 19.30 di ieri, mercoledì 14 febbraio, portata a termine da due uomini che hanno preteso l’incasso della giornata, circa 700 euro con uno dei due malviventi che ha poi esploso il colpo di pistola ad aria compressa in pieno volto, colpendo Manuel Zanetti alla fronte. Immediato l’intervento dei carabinieri e dell’ambulanza che ha trasportato al Santa Chiara lo sfortunato edicolante, al quale, come detto, sono stati applicati 6 punti di sutura.

Questa mattina, 15 febbraio, c’era Loris ad aprire il vitale punto di aggregazione di San Donà, contiguo all’altro punto di riferimento dello storico “villaggio satellite” della città, il Bar Satellite, appunto. Dice Loris: “Per fortuna è andata bene, se fosse stata una pistola vera saremmo qui a narrare una tragedia, invece per fortuna si è risolta con uno spavento, un forte dolore e soprattutto una grande preoccupazione per un fatto anomalo. Ricordiamo – ha proseguito Loris – i furti e le aggressioni perpetrate negli anni scorsi ai bancomat della collina, da Cognola a Villazzano ma una rapina pur se serale non era mai avvenuta. Ho sentito velocemente mio fratello stamattina, ha male ma soprattutto è dispiaciuto per quanto accaduto; non posso dire molto di più se non quello che mi ha raccontato lui e che è stato dichiarato agli inquirenti. I quali stanno svolgendo le indagini del caso; ora dobbiamo verificare con l’assicurazione e compiere altre incombenze burocratiche, sperando che quanto accaduto rimanga un caso isolato portato a termine da disperati. Anche se le modalità - non avendo loro pronunciato molte parole, tranne quelle solite di chi compie una rapina - fanno supporre che l’azione sia stata programmata nei dettagli”.


 













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