Ecco l’albergo che ti ricarica l’auto

La nuova «piazzola elettrica» del Bellavista di Pecol dove Marco Fosco fa il pieno ai clienti ma anche alla sua Tesla


di Elisa Salvi


CANAZEI. Mentre la politica sembra in stallo riguardo le possibili limitazioni al traffico sui passi dolomitici attorno al Sella (che d'estate somigliano spesso più a un lunapark per i mezzi di trasporto più stravaganti che a vie di comunicazione) dai tornanti di quei valichi si lancia un altro messaggio (dopo i bike days) per la tutela delle vette Patrimonio Unesco. A dare esempio concreto di un cambio di rotta, è Marco Fosco che nell'albergo di famiglia, il Bellavista di Pecol (1926 m) poco sopra Canazei sulle rampe del Pordoi, a metà luglio ha installato la prima stazione privata dell'arco dolomitico di ricarica veloce per veicoli elettrici.

Ed è stato quasi un “obbligo” per lui che, al contempo, ha acquistato una Tesla Roadster, supercar elettrica che oltre a non produrre smog è tanto silenziosa da non sentirla muovere (ma a Canazei l'hanno notata in tanti, se non altro per linea sportiva e color mandarino).

«L'anno scorso ho provato una moto elettrica - spiega Fosco - e la sua tecnologia rispettosa dell'ambiente mi ha conquistato. Ho deciso d'acquistare un’auto elettrica e la stazione di ricarica è stata una conseguenza, perché da queste parti non ce ne sono di pubbliche. Ma non è stata una passeggiata. Sono tra i primi in Italia a metterne in funzione una privata».

I costi di realizzazione sono relativamente alti, circa 8 mila euro per una piazzola da 22 kilowatt dove si ricaricano due auto, ma pure moto e bici. «Quando ho deciso di creare le piazzole non c'erano incentivi, mentre ora l'Enel ha lanciato l'affitto di stazioni elettriche a domicilio a 60 euro al mese. Si tratta, però, di ricariche lente, mentre la mia è medio-veloce». Il che significa che al Bellavista un'auto di piccola cilindrata «fa il pieno» in circa 50 minuti e una potente in un paio d'ore, a differenza delle stazioni lente dove i tempi si dilatano: 8 ore per vetture medie e 18 per i bolidi. I prezzi, poi, sono convenienti: «Il costo è di 23 centesimi al kw. Se si ha un'auto di media cilindrata con una spesa di 5 euro ci si assicurano dai 100 ai 200 km di viaggio, in base alle batterie in dotazione». E a due mesi dall'apertura, nonostante l'attività sia ancora limitata, si registra interesse per la stazione. «Abbiamo ricaricato auto elettriche di stranieri, soprattutto provenienti dall'Olanda dove le piazzole veloci ci sono anche ai supermercati e mentre si fa la spesa si rifornisce l'auto. Poi, diverse macchine ibride e alcune moto elettriche, pure i prototipi di ingegneri giunti fin qui dalla Svizzera, anche grazie a mappe sul web dei punti di ricarica europei».

Sono molti, poi, i passanti che s'informano attirati anche dallo striscione sul fronte dell'hotel che invita a «guidare elettrico«, che a quanto pare piace. E in tempi di caro-carburante il perché è chiaro. L'idea di Fosco è comunque interessante se si pensa alla location della sua stazione, alle sempre più apprezzate iniziative ciclistiche con connessa chiusura dei valichi come la Eco-Dolomites Sellaronda (22-23 settembre) che rilancia l'uso di mezzi “puliti”, e al futuro dei passi. «Vivere e lavorare accanto alla strada del Pordoi - conclude Fosco - è stato determinante nella scelta d'abbracciare i motori elettrici. Inoltre, pare sempre più vicina la limitazione al traffico inquinante sui passi, in primis quelli altoatesini. A quel punto, i mezzi elettrici saranno gli unici a circolare liberamente. E, ogni tanto, servirà una ricarica».

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