Dorigatti: «No alla separazione del Tg regionale»

Il presidente del Consiglio provinciale scrive una lettera a Letta, Boldrini e Grasso: così si impoverisce il panorama culturale



TRENTO. Il presidente del Consiglio provinciale di Trento, Bruno Dorigatti, dice no alla separazione del Tg regionale, «un progetto che per la sua portata scardina i principi stessi della nostra autonomia», e chiede l'intervento del governo. «Ci sono ragioni culturali, politiche e professionali per mantenere unita l'informazione Rai del Trentino e dell'Alto Adige: una sua separazione rappresenterebbe oltretutto un duro colpo alla Regione, non solo sotto il profilo istituzionale, ma soprattutto come entità culturale», scrive Dorigatti in una lettera inviata al presidente del Consiglio Enrico Letta e ai presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Pietro Grasso, e al direttore generale della Rai, a seguito di un incontro avuto oggi a Trento con le rappresentanze sindacali della sede Rai di Trento.

«Quella di separare le due testate giornalistiche, usando il grimaldello delle ragioni tecniche, è un progetto artificioso che risponde ad un preciso disegno della Svp da sempre interessata ad avere il diretto controllo di ogni forma di comunicazione. Una scelta che - prosegue Dorigatti - oltre ad impoverire il panorama culturale dell'informazione in regione avrebbe ripercussioni dirette sull'autonomia delle redazioni e sulla stessa tenuta occupazionale». «Ci sono quindi evidenti e fondate ragioni di preoccupazione - rileva il presidente del Consiglio provinciale di Trento - che non investono solo la sfera politica, ma anche aspetti sociali e culturali di un'identità complessa, fondata sulla convivenza di tre diverse etnie, che ci rende unici in Italia».













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