Dopo Predazzo anche Cavalese dice sì alla fusione

CAVALESE. Dal primo giorno di dicembre, come è noto, sarà operativa la nuova Cassa rurale Val di Fiemme, nata dalla fusione tra i due istituti di credito cooperativa che operano in valle, vale a dire...



CAVALESE. Dal primo giorno di dicembre, come è noto, sarà operativa la nuova Cassa rurale Val di Fiemme, nata dalla fusione tra i due istituti di credito cooperativa che operano in valle, vale a dire la Cassa rurale di Fiemme di Predazzo e la Cassa rurale CentroFiemme di Cavalese.

Sabato è toccato a Predazzo dire sì alla fusione, grazie ai voti favorevoli di 886 soci su 907 presenti all’assemblea che si è svolta nel salone dello Sporting Center.

E ieri mattina anche i soci della Cassa rurale che fa capo all’area del Centro Fiemme hanno optato a larghissima maggioranza alla fusione. All’assemblea tenuta al Palafiemme di Cavalese erano presenti ben 678 soci (comprese 192 deleghe). La decisione è passata con 1 solo voto di astensione e 5 voti contrari.

Ma è stato lo stesso presidente della Cassa rurale Centro Fiemme Marco Misconel ad illustrare nei dettagli le motivazioni che stanno alla base della scelta di fondersi in un unico istituto. Lo scenario mondiale è cambiato, ha sottolineato Misconel, ma anche nel nostro Trentino si è passati da 120 Casse rurali nel 1990 a 45 nel 2000, a 36 nel 2017 e a sole 12 Casse rurali nel 2020.

«Non è una fusione imposta dalla debolezza economica di una delle casse - ha sottolineato il presidente Misconel - ma una scelta strategica per risparmiare nella gestione e poter fare nuovi investimenti in favore dei servizi e dei soci. I risparmio sarà intorno ad un milione di euro all’anno».

E’ toccato poi al direttore Marco Boschetto, che con il 1° dicembre andrà in pensione (salutato e ringraziato dal presidente Misconel e dall’applauso dei soci e dall’ex presidente Gianni Trettel) illustrare alcuni dei dati più significativi: i soci passeranno da 2.044 a 7.000 complessivi, i dipendenti saliranno a 104, la massa amministrata passerà ad 1 miliardo 244 milioni 878 euro, mentre il patrimonio supererà i 100 milioni di euro. La Ceti 1 è al 19%, una delle più solide a livello provinciale. Sollecitato dalla socia Bruna Dalpalù il direttore Marco Boschetto ha anche specificato che i crediti deteriorati dalla Cassa ammontano a 4 milioni di euro, molto al disotto della media delle Casse rurali del Trentino.(l.c.)













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