Eseguita ieri l’autopsia. Oggi dovrebbe arrivare il nulla osta e il corpo di Sara potrà tornare in Colombia

Dopo il massacro Ghesla è andato a cena

Nuovi particolari sulle indagini della polizia sull'omicidio di San Silvestro



 TRENTO. Una cena nel veronese dopo il delitto. Questo è il nuovo particolare emerso dalle verifiche della polizia sull'omicidio di San Silvestro. Il lavoro dei poliziotti va infatti avanti per definire in maniera univoca e chiara tutto il contesto in cui si inserisce la morte violenta di Sara Micolta Marquez, morte per la quale Claudio Ghesla è in carcere.  E si lavora in particolare sulle ore precedenti e seguenti la scoperta del corpo agonizzante della ragazza colombiana. Si è così scoperto che Ghesla, una volta uscito dall'appartamento di via Bolzano, ha chiamato un amico e dopo essersi cambiato gli abiti (sporchi di sangue) i due sarebbero andati nel veronese per una cena. Come se nulla fosse successo. A quel punto sarebbero state le numerose telefonate arrivate a Claudio da amiche ed amici di Sara a spingerlo a tornare a Trento, In particolare quella fatta dal viado contattato dalla mobile lo avrebbe convinto definitivamente ad accettare un appuntamento fuori da un locale di via Brennero. E lì, ad aspettarlo, ha trovato i poliziotti.  Ieri intanto è stata eseguita l'autopsia sul corpo della 28enne colombiana. Il medico per i risultati si è preso 90 giorni ma la causa della morte è riconducibile allo sfondamento del cranio e al dissanguamento. Oggi il sostituto procuratore Alessia Silvi dovrebbe quindi firmare il nulla osta per la sepoltura e così il corpo della ragazza potrà tornare in Colombia grazie anche ai soldi che si stanno raccogliendo attraverso un'associazione.  Nei prossimi giorni Ghesla, che dopo le prime ammissioni si è avvalso - in sede di convalida - della facoltà di non rispondere - sarà di nuovo risentito e sono tante le domande cui dovrà rispondere.  Ricordiamo che il corpo di Sara Micolta Marquez è stato ritrovato verso le 21 della sera di San Silvestro grazie alla chiamata della sua coinquilina che, tornata a casa, aveva visto Ghesla uscire di corsa dal residence. I due avevano una relazione che durava da circa sei mesi ma quel giorno avevano litigato. «Mi ha deriso» così ha raccontato in prima battuta l'uomo che avrebbe reagito massacrando la ragazza con due bottiglie. Gli effetti sono stati devastanti. Il volto e la testa di Sara sembravano come martoriati. La ragazza ha iniziato a perdere sangue copiosamente. Poi se ne sarebbe andato.













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