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Dopo cent’anni una messa alla cappella di San Marco

ALA. Non ci sarà la campana originale, ma a riprodurre i suoi rintocchi ci penserà Paolo Leonardi, "scopritore" della cappella di San Marco a Cima Selvata, passo Buole. Domani, dopo cent'anni, si...



ALA. Non ci sarà la campana originale, ma a riprodurre i suoi rintocchi ci penserà Paolo Leonardi, "scopritore" della cappella di San Marco a Cima Selvata, passo Buole. Domani, dopo cent'anni, si tornerà a celebrare una messa alla chiesetta costruita dalla Brigata Venezia durante la Prima guerra mondiale. Il sito è stato ritrovato da Leonardi ed è tornato alla luce grazie al lavoro dell'associazione Memores. Le mura, il tabernacolo, la scalinata e altro ancora, con tutta probabilità, non sono altro che i resti della cappella di San Marco, costruita dagli alpini della Brigata Venezia nel 1917 vicino a passo Buole. Il luogo sacro serviva una cittadella di 15 mila soldati (il villaggio "Battisti") appostati tra passo Buole e lo Zugna, a difesa di uno dei punti cardini del fronte di guerra. A scoprire però i resti della chiesetta, dopo un numero infinito di uscite nei boschi di passo Buole, è stato Paolo Leonardi. I lavori di recupero sono stati gestiti dall'associazione Memores. "Ci ha aiutato l'amministrazione comunale di Ala, quella precedente all'inizio e in questi anni l'attuale, con il sindaco Soini e l'assessora alla cultura Tomasi", ha detto il presidente di Memores Daniele Tinelli. La messa domani alle 10.30 verrà celebrata da don Alfredo Pederiva, aiuto decano di Ala. Il sito, poco sotto Cima Selvata sulla cresta che divide la Vallagarina dalla Vallarsa, è raggiungibile a piedi lungo le stradette che collegano passo Buole allo Zugna, partendo dallo stesso rifugio Coni Zugna sul versante di Rovereto o da Prabubolo sopra Marani di Ala. La strada che raggiunge Passo Buole, percorribile solo con mezzi4x4, sarà per l'occasione aperta a tutti. Al termine, all'ora di pranzo, ci sarà a disposizione un punto di ristoro (a pagamento) nei pressi di Passo Buole allestito dal Comitato Maccheroni di Serravalle e dall'associazione 5 Contrade di Marani.













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