«Diventando guida alpina aveva realizzato il suo sogno» 

Il ricordo. Dalle gare di ciclismo alla passione per la montagna, diceva: «Per me questo è molto più di un lavoro» Lutto cittadino a Tuenno, il paese dove Andrea Concini è cresciuto e dove ora insegnava ad arrampicare ai più piccoli



Trento. Andrea Concini aveva 28 anni, faceva la guida alpina e considerava la montagna molto più che un lavoro: «Sto semplicemente vivendo un sogno, il mio sogno». Così aveva scritto sulla sua pagina web in cui raccontava le sue avventure (in tutto il mondo) e proponeva escursioni e scalate soprattutto sulle Dolomiti di Brenta, cioè le sue montagne. La notizia della tragedia ieri pomeriggio si è diffusa velocemente tra gli amici con cui condivideva la grande passione per l’alta quota: «La montagna era la sua vita» ricorda Luca Chilovi che con Andrea Concini aveva organizzato negli ultimi due anni la gara di sci alpinismo Peller Ski Ride. «L’aveva voluta lui - ricorda Chilovi - era anche il responsabile del percorso, faceva le cose con grande passione, la stessa passione che metteva nei corsi di arrampicata con cui faceva conoscere la montagna ai più piccoli».

Andrea Concini era cresciuto a Tuenno, dove lascia il padre Agostino (antiquario e restauratore), la madre Grazia, il fratello maggiore Luca e la sorella minore Sara. In paese - come ha annunciato ieri il sindaco Francesco Facinelli - sarà proclamato il lutto cittadino: «Ricordo personalmente la scelta di vita di Andrea, fin dagli anni in cui ha cominciato ad appassionarsi alla montagna nelle falesie vicino a casa». Poi Concini aveva seguito il percorso per diventare aspirante e infine guida alpina. Era anche maestro di sci, con l’obiettivo (un sogno, diceva) di vivere la montagna in tutte le sue stagioni. Nel suo curriculum figurano varie esperienze sia sulle Alpi che sulle catene americane, anche oltre i 6 mila metri di quota.

Ieri pomeriggio sulla pagina Facebook della giovane guida alpina sono cominciati ad arrivare i messaggi di ricordo e di dolore delle tante persone che lo conoscevano. Tra i tanti messaggi c’è anche quello della Unione ciclistica valle di Non, cioè la società sportiva di Andrea Concini quando - negli anni scorsi - praticava il ciclismo su strada con grinta e determinazione: «Una brutta notizia, una di quelle che non vorresti mai sentire, ci ha colto come un macigno in testa, la tragica fine del nostro amico Andrea Concini, travolto da una valanga nell'ambiente che più amava. Nel dolore affiorano i ricordi di quando correvi in bici, le soddisfazioni che ci hai dato, l'amicizia che ci hai riservato. Con la tua tempra di ciclista, con il tuo carattere caparbio e deciso, con la tua grande passione per la montagna hai raggiunto il tuo sogno diventando Guida Alpina con la nostra ammirazione. Purtroppo fra le tue amate montagne ci hai lasciato troppo presto! Con il pensiero e con il cuore siamo vicini ai tuoi cari che si troveranno un vuoto incolmabile, stagli vicino e proteggili da lassù! Ciao Andrea vogliamo ricordarti com'eri!».

Per capire che cosa significasse la montagna per questa giovane guida alpina bisogna leggere i testi che aveva scritto sul suo sito internet. Ad esempio quello dedicato allo sci alpinismo: «Godere di panorami fantastici, assaporare la soddisfazione della salita per godersi la gioia della discesa, sciare pendii di neve perfetta in ambienti mozzafiato. Questo e molto altro mi fa mettere le pelli sotto gli sci e mi fa partire per bellissime avventure in ambiente innevato. Per me lo sci alpinismo è e resterà sempre il modo più divertente di vivere la montagna».

La data dei funerali di Andrea Concini sarà comunicata nelle prossime ore. A.S.













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