Dissequestro parziale, si torna a sciare 

Riaperte le piste Malga 1, Malga 2 oltre al Camposcuola dopo le verifiche della Procura. Oss: «Entro il fine settimana il Rigolor»


di Francesca Quattromani


TRENTO. Si torna a sciare, in Panarotta. Alle 16.15 di ieri dissequestrate le piste Malga 1, Malga 2 e Camposcuola. Così ha stabilito la Procura dopo l’ispezione del consulente nominato per verificare lo stato di conformità delle attrezzature di sicurezza, come chiesto in seguito al decreto di sequestro penale dell’intero comprensorio sciistico scattato sabato 10 febbraio. Resta chiuse la pista di collegamento, già sottoposta a sequestro, dove perse la vita il poliziotto Bruno Paoli. Chiusa la strada di base delle piste, da Malga Montagna Granda fino al chiosco in fondo alla pista Rigolor. Sulle piste che da ieri sono riaperte, le opere di messa in sicurezza, reti, materassi, segnaletica, pericoli atipici, sono state giudicate in regola. «Entro sabato contiamo di riaprire anche la Rigolor -afferma il presidente del comprensorio sciistico Fabrizio Oss - La Procura è stata molto disponibile, puntuale il consulente nominato. Grande l’impegno da parte di tutti gli operatori». Otto le ore di lavoro per la messa in sicurezza delle piste sulle quali oggi si scia. Il conteggio non passa inosservato. «Dopo poche ore di lavoro sono stati realizzati tutti gli apprestamenti necessari per la riapertura. Abbiamo potuto verificare, per l'ennesima volta, l'efficienza del sistema provinciale di intervento che vigila sugli 800 km circa di piste presenti sul nostro territorio» sottolinea l’assessore Michele Dallapiccola cogliendo l’occasione per chiarire l’ organizzazione della filiera per l'esercizio delle piste in Trentino. «La Provincia si occupa del piano normativo e, unica in Italia, ha attivato un servizio impianti a fune che è tra i pochi in Europa a possedere un laboratorio per gli stress test delle funi a cui si rivolge una clientela proveniente da tutta Europa. Vi è poi il servizio piste e impianti che si occupa del rilascio delle autorizzazioni e del loro rispetto. Il controllo delle piste e dei tracciati è compito dei gestori attraverso la figura del responsabile della sicurezza. Infine l'ispezione quotidiana dei luoghi che è eseguita con la preziosa collaborazione delle forze dell'ordine». Grande la soddisfazione del cda della società. «E’ la fine di un incubo- dice il portavoce Matteo Anderle mentre incrocia le dita- Dobbiamo completare i lavori, speriamo di essere sulla strada giusta. Non siamo avventurieri, ma imprenditori». «In questo momento la priorità era riaprire le piste. Le valutazioni sul merito delle contestazioni le faremo nelle sedi appropriate» dice secco l’avvocato della Panarotta srl, Monica Baggia. «Poche ore necessarie a risolvere gravissime mancanze- commenta il sindaco di Pergine Roberto Oss Emer- Rimane il dubbio se questi lavori potevano essere fatti prima dalla società e, nello stesso tempo, se non si poteva operare senza un sequestro che ha sicuramente portato un danno d'immagine». Forse sarebbe bastata una diffida, chiude il sindaco. Una diffida che imponesse di realizzare le opere in poche ore e poi, eventualmente, procedere al sequestro di un intero comprensorio sciistico.















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