Dirigenti, stop ai concorsi Dellai chiama un esterno

Debiasi guiderà l’Agenzia per gli appalti: retribuzione di 135 mila euro all’anno La Uil: «Uso distorto del denaro pubblico, pronti a ricorrere alla Corte dei Conti»


di Chiara Bert


TRENTO. Ad aprile la Provincia ha bloccato i concorsi per dirigenti e direttori fino a quando non sarà completata la riorganizzazione interna. Ma ecco la sorpresa: lunedì scorso la giunta ha deciso di nominare un nuovo dirigente alla guida dell’Agenzia per gli appalti e contratti, Michele Debiasi, e lo ha chiamato dall’esterno. Resterà in carica fino alla fine della legislatura, con una retribuzione annua lorda di 125 mila euro, a cui se ne aggiungono fino ad altri 10 mila come premio di risultato.

Una decisione che - dopo le critiche dei mesi scorsi da parte dei sindacati sui nuovi concorsi da dirigente post-riorganizzazione - solleva un’altra polemica. Durissimo il segretario della Uil Ermanno Monari: «Continuiamo a denunciare un uso distorto e disinvolto del denaro pubblico e continueremo a combattere perché tutto questo cessi definitivamente, se necessario facendo ricorso alla Corte dei Conti».

A capo dell’Agenzia per gli appalti, da fine marzo (avvio della riorganizzazione) era stato nominato il dirigente del personale Silvio Fedrigotti. Nell’atto organizzativo veniva specificato che il dirigente è individuato «tra personale dipendente della Provincia con qualifica di dirigente», ma appellandosi a una legge del 1997, la Provincia può conferire funzioni dirigenziali anche a persone estranee all’amministrazione, con contratto a tempo determinato di durata non superiore a quella della legislatura in corso. Quello che è successo con l’Agenzia per gli appalti: come dirigente - dal 1° settembre - è stato chiamato Michele Debiasi, dal 2011 consulente tra l’altro dell’Agenzia per la protonterapia, «considerata la puriennale esperienza maturata a livello dirigenziale nonchè la professionalità acquisita nell’ambito delle materie di competenza dell’Agenzia».

Una decisione che fa insorgere la Uil: «Alcuni mesi fa, anche per ridurre la spesa pubblica, si è ridotto il numero dei dirigenti attraverso la revisione della struttura burocratica della Provincia, relegandone così alcuni (sempre comunque retribuiti come tali) a funzioni diverse. Oggi, in piena contraddizione, si nomina invece un nuovo dirigente a capo dell'Agenzia per gli appalti. Ovviamente non pescandolo tra i dirigenti pagati da dirigenti ma che non svolgono più quella funzione, ma nominandone uno nuovo». Prosegue Monari: «Ci diranno che quelli che non svolgono più' la funzione non sono competenti nella materia, che quello nuovo lo e' invece molto. In realtà l'Agenzia poteva continuare ad esistere senza un dirigente generale pur in presenza del vero avvio del centro unico di acquisti (che esisteva già ma purtroppo non ha mai funzionato). Se è vero che è nata e ha funzionato benissimo con un dirigente generale che svolgeva anche altri compiti, essendo la struttura stessa anche governata da un cda». Ma il sindacato va oltre e chiede una razionalizzazione: «L’Agenzia appare come un mostro da un punto di vista organizzativo. Due servizi provinciali che diventano Agenzia gestita da un presidente e un cda (a cui oggi si aggiunge un dirigente fresco fresco di nomina) non sembra il massimo dell'efficienza e della razionalità. Soprattutto se pensiamo che fino ad oggi non vi e' stata necessità di un dirigente generale a tempo pieno, e senza pensare alla delicatezza del settore e all'imminenza del voto. Un uso distorto del denaro pubblico che continueremo a denunciare».

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