Dirigenti senza incarico dopo 3 anni via la qualifica

La giunta approva la riforma: addio incarichi a vita, formazione obbligatoria e valutazione annuale. Concorsi, spazio ai giovani «ad alto potenziale»



TRENTO. Merito, competitività, rotazione, addio ai dirigenti a vita, formazione continua obbligatoria. Ugo Rossi riassume in queste parole il significato della riforma della dirigenza provinciale approvata ieri dalla giunta. Il disegno di legge, che approderà a breve in consiglio, ricalca sostanzialmente le previsioni annunciate a giugno. Alla qualifica di dirigente si accederà con una procedura mista tra corso e concorso, che oltre alle competenze tecniche valuterà anche le attitudini legate alla leadership e alla conoscenza del contesto socio-istituzionale (in particolare dell’autonomia). Per spingere il personale interno a mettersi in gioco con gli esterni, invece del sostituto dirigente - che oggi è la regola quando un dirigente va in pensione - si darà un interim al dirigente di livello superiore e si indirà un concorso in tempi brevi. Per far entrare anche i giovani nella pubblica amministrazione, è prevista la possibilità che giovani con curriculum virtuosi e un alto potenziale («che sarà valutato con le migliori tecniche nel campo del reclutamento di personale») possano accedere al concorso da dirigente anche se non hanno il requisito dell’anzianità di servizio e non hanno la qualifica di direttore o funzionario. «Si è dirigenti per merito, nel diventare e nel restare dirigenti», rimarca il governatore. Non ci saranno più incarichi a vita. Oggi alla qualifica corrisponde necessariamente un incarico, se passerà la riforma non sarà più così: il dirigente valutato negativamente può infatti essere messo a disposizione (in un albo) per un periodo di tre anni, senza la retribuzione di risultato. Se dopo tre anni non avrà ricevuto incarichi, perderà la qualifica. «Casi estremi, ci auguriamo che non accada», precisa il dirigente del personale Luca Comper. Nel disegno di legge sono stati cristallizzati i numeri della dirigenza che non devono essere superiori al 2,4% della dotazione di personale al 31 dicembre 2014: i numeri rimarranno invariati, 103 dirigenti per 103 strutture, uno ogni 42 dipendenti. Oggi sono 83 i dirigenti con qualifica, che entreranno quindi nell’albo. Un’altra novità riguarda la mobilità, interna (tra strutture) ed esterna (verso gli enti strumentali): ma è prevista anche la possibilità di andare a lavorare (temporaneamente) nel privato. Nasce la figura del «funzionario esperto», che potrà essere valorizzato con un incarico (e relativa retribuzione) senza necessità di creare un ufficio ad hoc. La formazione per i dirigenti diventa obbligatoria con assegnazione di crediti che peseranno sulla valutazione. Ci sarà una fase transitoria ma le nuove regole - per quanto riguarda la possibilità di revoca della qualifica e la formazione obbligatoria - saranno retroattive e riguarderanno anche gli attuali dirigenti.













Scuola & Ricerca

In primo piano

Il dramma

Due giovani hanno perso la vita in due distinti incidenti in Alto Adige

Ieri, domenica 5 maggio, Raphael Wieland è morto a 14 anni lungo la statale a sud di Bressanone, in sella alla moto del padre (quest’ultimo rimasto gravemente ferito) in uno scontro con un’auto. Nella notte tra il 4 e il 5 maggio Jakob Kahn di 20 anni si è schiantato con la sua vettura in Val Casies