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Dipendenti pubblici, aumento medio di 80 euro

Rossi: «Risorse ingenti, incentivi alla produttività». I sindacati attaccano: «Così non va». Torna la valutazione dei dipendenti


di Chiara Bert


TRENTO. Il governatore Ugo Rossi calcola che l’aumento mensile per i dipendenti pubblici, per una qualifica base, si aggirerà sugli 80-90 euro lordi. Ma i sindacati contestano: «C’è chi sul tabellare avrà aumenti al massimo di 50 euro, e non è detto che riceva altro sul fronte della produttività». Ieri la giunta provinciale ha approvato le direttive all’Apran, dove Provincia e sindacati negozieranno il rinnovo dei contratti del pubblico impiego, dopo sette anni di blocco, per i 14 mila dipendenti delle autonomie locali, i 10.800 della scuola, i 7200 della sanità, i circa 60 della ricerca. Le aspettative sono comprensibilmente alte e alla vigilia della trattativa resta lo scontro sulle cifre.

Le risorse. «Abbiamo scelto la via del confronto preventivo con i sindacati proprio perché avvertiamo il dovere di compensare uno sforzo dei lavoratori pubblici per quanto riguarda il blocco del contratto e del turn over che ha ridotto il personale di circa 150 unità tra il 2014 e il 2015», ha detto ieri Rossi, rivendicando che «le risorse messe in campo sono significative, a maggior ragione in un periodo di difficoltà del bilancio provinciale, e vogliamo spenderle per migliorare la pubblica amministrazione».

Complessivamente i soldi disponibili ammontano a 46, 8 milioni per il 2016 e 55,6 milioni per il 2017, a cui vanno aggiunti 9, 3 milioni dell’indennità di vacanza contrattuale che secondo Rossi sarebbe meglio utilizzare per le progressioni di carriera. Totale: 56.113.000 euro sul 2016 e 64.933.000 sul 2017. L’adeguamento della parte tabellare dello stipendio legata al costo della vita sarà del 3%, con un incremento medio mensile a regime per il comparto Autonomie locali di circa 60 euro lordi. Per finanziare l e progressioni di carriera e la produttività sono assegnati alle aree non dirigenziali 14 milioni per il 2016 e 14,4 milioni per il 2017: «Il nostro orientamento - ha spiegato il governatore - è che gli aumenti rispondano alle esigenze delle fasce più basse, ma starà poi alle parti decidere. Per esempio nelle direttive abbiamo fatto cenno alla riorganizzazione delle Rsa, ricordando che il personale Oss ha retribuzioni in sofferenza».

Produttività. Sono 3 i milioni destinati alla produttività in aggiunta alle risorse già stanziate con la Finanziaria che saranno utilizzate, incalza Rossi, «recuperando l’esperienza del Foreg». Due i criteri citati dal presidente: legare una parte del salario all’andamento del Pil provinciale (o ad altri indici di qualità della vita) e al tasso di assenteismo, «che pure - ricorda - è più basso rispetto al resto del panorama pubblico».

Valutazione. Per ciò che riguarda il rinnovo della parte giuridica del contratto (che varrà per il 2016-2018), le direttive della giunta prevedono: la reintroduzione di un modello di valutazione delle prestazioni dei dipendenti (il contratto dovrà stabilire il suo peso sulla produttività e le progressioni di carriera); la regolamentazione dello smart working, il lavoro agile e destrutturato nell’orario e nel luogo di lavoro, orientato agli obiettivi più che alla presenza; la staffetta generazionale e la rotazione delle mansioni (meno faticose all’avanzare dell’età); la disciplina del contratto di apprendistato (nei prossimi mesi uscirà un bando per assumere 50 giovani con la formazione lavoro); infine la valorizzazione del cosiddetto “personale esperto” che potrà fare carriera a prescindere dall’assegnazione di un ufficio.

Sindacati critici. «Un contratto dignitoso si fa con risorse dignitose e questo non lo è», attacca Beppe Pallanch (Fp Cisl), «parliamo di 60 euro lordi di aumento di cui gran parte viene dal Foreg che era già dei lavoratori. E la vacanza contrattuale è già nel tabellare. Si vuole dare in pasto all’opinione pubblica quello che non c’è». Di «spot promozionale» parla anche Giampaolo Mastrogiuseppe (Fp Cgil): «Hanno inserito risorse che già sono a bilancio. E nelle direttive - rivela - ci sono previsione scandalose come un’indennità specifica per l’avvocatura della Provincia e le progressioni solo per i Forestali. Se lo possono scordare». Maurizio Valentinotti (Fenalt) invita i colleghi degli altri sindacati a fare «una valutazione unitaria» ma ricorda: «Bisogna considerare che un quarto circa del personale vedrà vanificato il bonus di 80 euro di Renzi». E sulla valutazione è tranchant: «L’esperimento è già stato fatto ed è fallito. Sì a una valutazione di staff, no del singolo dipendente».

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