Dipendente comunale «fantasma»: sospesa

Il provvedimento disciplinare è scattato dopo la verifica: la donna timbrava regolarmente il cartellino, ma poi non si faceva trovare al suo posto di lavoro


di Giancarlo Rudari


ROVERETO. Timbrava il cartellino regolarmente, poi non sempre si faceva trovare sul posto di lavoro. La sua scrivania era vuota. Dov’era? E chi lo sa? Passi una, passi due, forse anche tre volte disposti a chiudere un occhio, ma poi, come si dice in questi casi, quando è troppo è troppo. E così per una dipendente comunale è partito, al termine delle verifiche, un provvedimento disciplinare che ha portato alla sospensione della donna dal servizio per due giorni. “Pena” scontata: ora la dipendente è rientrata al suo posto e sembra che abbia cambiato atteggiamento.

Il caso dell’impiegata che di tanto in tanto spariva dal lavoro, è un caso isolato tra i dipendenti comunali. Lo afferma il sindaco Andrea Miorandi: «Abbiamo gli strumenti per effettuare i controlli sui dipendenti comunali. Quando arrivano segnalazioni interne o da fuori si vanno le dovute verifiche. E se del caso si apre il procedimento disciplinare che può portare alla sospensione del servizio. Posso dire, comunque, che i casi veri di assenteismo o di comportamenti scorretti tra i cinquecento dipendenti comunali sono davvero rari».

In merito all’impiegata sanzionata, era da tempo che sulla base di una prima informazione veniva controllata. Un controllo ovviamente necessario per accertare la fondatezza o meno delle accuse. E se nel caso di un altro dipendente, la segnalazione non è stata ritenuta fondata, per l’impiegata in questione le cose erano ben diverse: timbrava il cartellino e poi, non sempre, spariva dall’ufficio. A quel punto era inevitabile che venisse aperto un procedimento disciplinare. Un iter che prevede la contestazione, il contradditorio, la possibilità difensiva del dipendente. Quindi, sulla base del contratto collettivo di lavoro, si fa la proposta alla giunta comunale per applicare una sanzione: che può andare dal richiamo verbale alla censura, dalla ritenuta di somme alla sospensione dal servizio. L’impiegata assenteista è rimasta a casa due giorni e poi è rientrata: dopo una prima reazione negativa sembra che abbia corretto i suoi atteggiamenti e, come si dice, è stata riportata alla ragionevolezza.

Secondo una segnalazione anonima arrivata al giornale, così come al sindaco e al capo del personale, due operai comunali «ogni mattina appena iniziato il loro turno corrono a far colazione al bar in piazza Filzi a Sacco con il furgone bianco del Comune...». «Non so ancora nulla, verificheremo la segnalazione - replica il sindaco - Le pause sono concese, ma posso assicurare che il monitoraggio c’è grazie anche ai cittadini che sono attenti alla vita del comune e del patrimonio comunale».

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