Dimessa dall’ospedale, muore a casa

Alessandra Pizzini, 43 anni di Mori, s’era sentita male al rientro dalle ferie in Austria e a Bolzano era stata soccorsa dal 118


di Paolo Tagliente


MORI. L’urlo delle sirene e il rombo del rotore dell’elicottero hanno svegliato tanti, ieri mattina attorno alle 6, a Mori. Lo hanno fatto annunciando il dramma che qualche istante prima s’era abbattuto su una famiglia della frazione di Tierno. Lì, in via Battisti, un malore improvviso s’era portato via in pochi istanti Alessandra Pizzini, 43 anni, madre di tre figli. Inutili i soccorsi del 118, giunto sul posto con due ambulanze, e del medico rianimatore arrivato a bordo dell’eliambulanza. Per Alessandra, tornata giovedì sera da quattro giorni di ferie in Austria, stroncata probabilmente da un attacco cardiaco, non c’è stato nulla da fare. Ed è proprio quanto accaduto durante il rientro dalla vacanza, trascorsa oltralpe con la famiglia e alcuni amici moriani, a convincere la Procura di Rovereto a dare il via ad una lunga serie di verifiche - e non è escluso che sia disposta anche l’autopsia - prima di rilasciare l’autorizzazione alla sepoltura di Alessandra.

All’altezza di Bolzano, infatti, mentre percorrevano l’Autobrennero in direzione sud, la donna s’è sentita male. Un malessere tanto serio da convincere Alessandro, il compagno, a chiedere l’intervento del 118. Alessandra era stata soccorsa e portata al Pronto Soccorso del San Maurizio, dov’era stata prima sottoposta ad una lunga serie di esami e poi, visto che il quadro clinico evidentemente non appariva preoccupante, era stata dimessa. Il gruppo di amici si era così rimesso in viaggio e, dopo circa un’ora, era arrivato a Mori. Nessuno, certo, né i familiari né gli amici, avrebbe certo immaginato la tragedia che si sarebbe abbattuta su di loro qualche ora più tardi. La Procuara, quindi, ora vuole fare piena chiarezza anche su quell’episodio e verificare se i medici altoatesini abbiano fatto tutto quello che era in

Madre di Veronica, 24 anni, e di due bimbi - un maschio e una femmina - che frequentano le elementari, Alessandra era originaria di Rovereto e nel capoluogo lagarino saliva quotidianamente. Da oltre un decennio, infatti, lavorava presso lo studio di elaborazione dati “Elcodas” di Marco Daicampi che ieri, informato della tragedia, ha chiuso l’attività e insieme agli altri dipendenti è corso subito a Mori per stringersi alla famiglia di Alessandra. «Non riusciamo a crederci – commenta Daicampi con la voce rotta dalla commozione – Da noi non ci sono datore di lavoro e dipendenti, siamo semplicemente un gruppo di amici. Siamo increduli, affranti, senza parole».

«Era una donna e una madre speciale – ricorda con un filo di voce l’amica che era in Austria con lei – Era generosa, sempre disponibile e solare. Non riesco ancora a credere a quanto accaduto, al fatto che non ci sia più».

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano