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Depretto insultata in aula, polemica a Mori

La segretaria Patt sarebbe stata apostrofata durante l’ultimo consiglio comunale da Paolo Battocchi del Pd


di Matteo Cassol


MORI. In corrispondenza della festa della donna, la consigliera comunale (e segretaria) del Patt di Mori Paola Depretto denuncia di essere stata insultata da Paolo Battocchi del Pd durante l'ultima seduta del civico consesso e chiede la solidarietà delle colleghe di maggioranza, tra cui l'assessore Patrizia Caproni, la quale replica però che a suo dire il fatto non sussiste e che il rispetto va esercitato da tutti, nei confronti di tutti e in tutte le occasioni. Secondo Depretto, dopo che lei aveva parlato al microfono a seguito di un intervento di Battocchi, quest'ultimo - rivolgendosi a microfono spento di lato verso il consigliere Ciaghi, il quale avrebbe risposto ridendo - l'avrebbe apostrofata come "stronza". A sentirlo sarebbe stato l'altro autonomista Cristiano Moiola, che ha poi richiamato il presidente del Consiglio comunale Renzo Colpo facendo presente l'accaduto, con Depretto a pretendere invano contezza di quanto accaduto.

«Battocchi - sostiene la segretaria del Patt - già in un'altra occasione si era rivolto indirettamente a me utilizzando toni e un linguaggio villano e di scherno. Oltre a ciò, lo stesso presidente del Consiglio ha banalizzato l'accaduto». Per questo Depretto si richiama all'articolo 41 del regolamento che stabilisce che l'intervento dei consiglieri deve essere entro i limiti dell'educazione, della prudenza e del rispetto civile: «Quanto descritto - argomenta il segretario del Patt moriano - non soltanto lede la mia dignità di consigliera comunale ma altresì si pone come un fatto gravemente lesivo dell'onore e del decoro della figura delle donne che svolgono un ruolo politico con serietà e dedizione».

Per questo Depretto intende «richiamare l'attenzione delle colleghe consigliere Calabri, Caproni e Silli affinché, al di là del proprio schieramento politico, perseguano e pretendano il pieno rispetto della propria persona e del loro ruolo istituzionale con pari dignità». Un appello che non fa molta breccia in Patrizia Caproni: «Ero vicina a Battocchi - dice l'assessore sempre del Pd - e non ho sentito l'ingiuria e lui ha negato, per cui fino a prova contraria il fatto non sussiste. Se invece il discorso è generale, bene il rispetto, ma senza distinzione tra donne e uomini e senza distinzione tra dentro e fuori dal Consiglio. Ad esempio sui social network Depretto e la sua parte politica ci stanno insultando pesantemente da mesi».

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