Dentisti low-cost: l’Ordine dei medici avvia un’indagine

Convocato per chiarimenti il presidente della coop Fidente Il vice Firmani: «Assurdo, noi curiamo solo chi non ha soldi»


di Giuliano Lott


TRENTO. Non sono passati due mesi dall’annuncio del progetto, e già la nuova cooperativa Fidente, nata sotto l’ala della Federazione della cooperative trentine per fornire cure odontoiatriche a chi non se lo può permettere, si trova a doversi giustificare il proprio operato di fronte alla Commissione Albo Odontoiatri. La quale ha convocato per i prossimi giorni il presidente della cooperativa Massimo Corradini. Il quale dovrà rispondere di “comportamenti disdicevoli per la professione medica”, ancora prima che i dentisti di Fidente inizino a prendere in cura i pazienti. Il vicepresidente della cooperativa, Valter Firmani, stenta a capire l’iniziativa: «Abbiamo cercato di contattare il presidente dell’Ordine dei medici, al quale la Commissione fa capo, ma non abbiamo avuto alcuna risposta. La convocazione della Commissione si basa sull’articolo 39, che è preliminare all’avvio di un procedimento disciplinare. Abbiamo presentato la nostra iniziativa in una conferenza stampa, alla quale era invitato anche l’Ordine dei medici, ma nessuno del direttivo si è fatto vedere. Dovrebbero apprezzare ciò che stiamo facendo, invece di chiedere chiarimenti». La formula di Fidente risponde a un’esigenza sempre più pressante di cure dentistiche da parte di quella fascia di popolazione che anche per le ristrettezze imposte dalla crisi economica ha deciso di rinunciarvi. Troppo costoso farsi curare, e anche una visita dentistica ai figli per molte famiglie è diventata una spesa fuori budget. Fidente, una cooperativa di medici e dentisti, è nata proprio con questa intenzione. «É il primo progetto del genere in Italia - dice Firmani - e in Trentino. Tutti noi abbiamo fatto il giuramento di Ippocrate, che ci impegna a stare sempre dalla parte di chi ha bisogno di cure. Oggi, a causa dei costi elevati, il 40% degli italiani che ne hanno bisogno rinuncia alle cure odontoiatriche. Noi ci occupiamo di quella fascia che non ha diritto ad alcun aiuto, poiché in base alla legge 22 chi ha un Icef superiore a 0,20 risulta benestante e non ha pertanto diritto ad alcuna integrazione, anche se nella realtà di oggi non è in grado di pagarsi la cura dei denti».

Non è verosimile che l’Ordine dei medici, attraverso la Commissione Albo Odontoriatri, voglia solo vedere chiaro in un’operazione che, per vostra stessa ammissione, non ha precedenti in Italia? «La scusa di voler capire non regge. Perché non sono venuti alla presentazione della cooperativa, in febbraio? Se avessero voluto raccogliere informazioni era la sede più adatta». L’azione della Commissione può nascondere un’intenzione punitiva nei confronti di chi pratica una sorta di “concorrenza sleale”? «Questo timore è un’assurdità - risponde Firmani -. Noi pratichiamo tariffe calmierate, ma la nostra clientela è la stessa che rinuncerebbe alle cure o si rivolgerebbe ai dentisti della Croazia poiché non ha altra scelta. Noi però siamo accreditati per via istituzionale, abbiamo cioè gli standard qualitativi del sistema sanitario nazionale. Ho l’impressione che l’Ordine ci stia ostacolando. E non capisco il perché».

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