Dentisti gratis, aumenta il budget in Trentino

Quattrocentomila euro in più ai convenzionati, che insorgono: «Troppo poco»


Sandra Mattei


TRENTO. I dentisti convenzionati previsti dalla legge n. 22 del 2007, che consente a categorie disagiate come famiglie a reddito limitato e giovani di poter usufruire delle necessarie cure dentistiche, potrano passare nel 2011 da 15 a 23. Lo comunica la delibera approvata ieri dalla giunta provinciale, che definisce principi e criteri di erogazione. Il budget rimane invariato: 13,5 milioni di euro.  Com'è noto i dentisti convenzionati da tempo denunciavano un budget inadeguato, visto che si trovano di fronte a persone che necessitano di cure onerose, perché impossibilitati a sostenere i costi dei dentisti privati. Rossi difende la bontà della legge, mettendo sul tavolo le cifre: nel 2010 sono stati quasi 24 mila i trentini che hanno goduto dell'assistenza odontoiatrica pubblica con più di 130 mila prestazioni erogate, di cui 77 mila direttamente da parte dell'Azienda sanitaria, mentre nel 2009 gli assistiti erano stati poco più di 18 mila, corrispondenti a più di 92 mila prestazioni. I convenzionati potranno arrivare a 23, per coprire tutto il territorio.  Sul budget stanziato, che rimane 13,5 milioni di euro, cala la quota destinata all'assistenza pubblica, passando dai 7 milioni di euro per quest'anno a 6,6 per il 2011, aumenta così il budget per gli studi convenzionati, che passa da 5 milioni di euro a 5,4. Ai privati, invariato, rimane 1 milione e 500 mila euro.  Numeri che per l'assessore alla sanità confermano come la legge vada nella giusta direzione: «Una chiara tendenza all'allargamento del servizio - si legge nel comunicato - mano a mano che si affinano il sistema e le modalità di erogazione del servizio stesso». L'intenzione, si legge inoltre è quella «di proseguire e rinforzare l'esperienza degli scorsi anni nell'ottica del costante miglioramento del servizio, in termini di accessibilità e modalità di fruizione delle prestazioni in favore degli aventi diritto, ovvero di persone che si trovano in condizioni di bisogno, per patologia, reddito o vulnerabilità».  La delibera poi, ricorda i principi e i criteri fondamentali a cui si ispirano le direttive, che sono «la condizione del paziente, la sua situazione economica, l'appropriatezza clinica, la qualità delle prestazioni e la semplificazione delle procedure, l'alleanza con studi privati per fornire adeguata assistenza, nella forma diretta e indiretta. In particolare si sono definiti con più puntualità gli aspetti relativi alla programmazione delle prestazioni e degli interventi, all'accreditamento e agli accordi negoziali». Ed a questo proposito, ecco la novità: i budget saranno determinati con scadenza trimestrale «per monitorare la qualità del servizio e la relativa spesa, previste anche modifiche al nomenclatore tariffario e la costituzione di una commissione mista per controllare le attività».  La qual cosa fa insorgere i dentisti convenzionati, che già si erano battuti per l'aumento del budget. Il loro portavoce è Massimo Corradini, che è sempre stato in prima linea nel sostenere la legge n. 22, ora commenta: «Chiedevamo di programmare i finanziamenti con scadenza triennale e la risposta è che saranno con scadenza trimestrale. Chiedevamo l'aumento del budget ed invece con la stessa cifra, o poco più, si aumenta il numero dei dentisti convenzionati. Pensavo che il progetto fosse premiato, mentre ognuno dovrà fare i conti con la riduzione degli assistiti. Inoltre avevamo fatto presente delle criticità, come la scadenza dell'Icef a giugno, che non permette di programmare le cure per chi potrebbe non rientrare più nei parametri. Anche su questo non vedo risposte».

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