saggio sui cinque stelle 

«Democrazia diretta, disattese le aspettative»

TRENTO. Hanno iniziato ad occuparsi dei 5 Stelle ben prima che il movimento di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio (scomparso nel 2016) mietesse successi elettorali. Una ricerca durata qualche anno...



TRENTO. Hanno iniziato ad occuparsi dei 5 Stelle ben prima che il movimento di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio (scomparso nel 2016) mietesse successi elettorali. Una ricerca durata qualche anno che da poco è arrivata in libreria, a ridosso delle elezioni politiche. “Il movimento nella rete. Storia e struttura del Movimento 5 Stelle”, pubblicato da Rosenberg & Sellier, è un tomo corposo presentato ieri dagli autori – Paolo Ceri, direttore della rivista “Quaderni di Sociologia”, che all’università di Trento si è formato e Francesca Veltri dell’università della Calabria – alla Bookique, il caffè letterario della Predara, in San Martino, che ha riaperto dopo un breve periodo di chiusura. A discutere il saggio anche la storica Alessandra Lorini e il sociologo Domenico Tosini. E pur precisando, gli autori, che si tratta di uno studio scientifico, “senza nessuna motivazione politico-elettorale”, le conclusioni non possono che mettere in luce la natura del movimento, la sua evoluzione dal 2005 ad oggi, sulla scorta dell’analisi della gran mole di documentazione disponibile. Dal che risulta, in sintesi, che “le aspettative di democrazia diretta sono andate disattese” a scapito di “una struttura verticistica del movimento”. “Rispetto ai tanti meetup dei primi tempi, quando i dibattiti in Rete erano estenuanti, – hanno sostenuto gli autori – ora si vota, non si discute più e il rischio è quello plebiscitario. Tantoché, tutti i tentativi dagli attivisti dei meetup di coordinarsi sono stati ostacolati, delegittimati e sconfessati. E’ in corso un processo di atomizzazione del voto attraverso la Rete, prevale un collettivo militarizzato. In sintesi, la posta in gioco è la democrazia interna al movimento, il prevalere, o meno, della democrazia deliberativa o di quella partecipativa”. (pa.pi.)













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