IL CASO

Danni alla fontana del Nettuno: l’amarezza dei trentini

In tanti passano per rendersi conto dell’accaduto durante i festeggiamenti di domenica notte. E scuotono la testa

LE IMMAGINI: Ecco dove è stato rovinato l'impianto di illuminazione


di Claudio Libera


TRENTO. Il segno più evidente – oltre ai danni materiali – che la fontana del Nettuno, simbolo della città, è stata oltraggiata dall’incontrollato entusiasmo del dopo partita di domenica notte, è dato dal fatto che la gente, trentina, a conoscenza di quanto accaduto, si accosta, sale i gradoni e guarda dentro la fontana vuota.

E scuote la testa. Certo, il tifo ci stava, l’esultanza pure, tutto era concesso ma col dovuto rispetto. E se dopo la semifinale ad essere presa di mira è stata la fontana di piazza Venezia, “el lavamàn del sindaco”, l’altra notte invece, la folla si è riversata in piazza Duomo. E se a salire sulla fontana sono stati in molti, tra loro non tanti i trentini d’origine, almeno vedendo le immagini. E proprio gli ospiti della città o i nuovi trentini, sono stati tra coloro che hanno espresso il loro entusiasmo nella maniera più sbagliata, danneggiando se non proprio le opere d’arte lapidee, l’impianto elettrico interno.

Trento, ecco dove i "tifosi" hanno danneggiato la fontana del Nettuno

Quattro staffe in acciaio realizzate su misura per reggere i proiettori posti nel catino inferiore della fontana sono state piegate e rese inutilizzabili (foto di Claudio Libera)

Infatti, ingombra di bottiglie, bicchieri, petardi si presentava lunedì mattina la fontana del Nettuno a causa dei poco civili festeggiamenti di un gruppo di tifosi dopo la vittoria della nazionale italiana al Campionato europeo di calcio. Grazie al pronto intervento di Dolomiti Ambiente, i rifiuti sono stati rapidamente rimossi.

Un primo veloce esame dei tecnici del servizio Edilizia pubblica non ha al momento evidenziato danni al manufatto lapideo, ma quattro staffe in acciaio realizzate su misura per reggere i proiettori posti nel catino inferiore della fontana sono state piegate e rese inutilizzabili.

In attesa di verificare più dettagliatamente e quantificare i danni al monumento e all’impianto elettrico, è stato chiesto per sicurezza di spegnere momentaneamente il sistema di illuminazione del monumento.

Come ha sottolineato il sindaco Franco Ianeselli, “festeggiare il successo dell’Italia è giusto, farlo tutti insieme in piazza è ancora più bello, ma l’entusiasmo per la vittoria non deve far dimenticare il senso di responsabilità verso le bellezze della nostra città e verso un patrimonio artistico che appartiene a tutti e che da tutti deve essere rispettato e tutelato. Un grande grazie va agli operatori di Dolomiti Ambiente, che con la consueta professionalità e rapidità hanno garantito il ripristino del decoro urbano non solo in piazza del Duomo ma anche in tutta la città”.

 

A margine, rispondendo a domande dei cittadini sui social, il sindaco Franco Ianeselli in merito alla mancanza di acqua nel monumento simbolo ha affermato: “La fontana è stata restaurata e ci è stato prescritto un decalcificatore prima di far ripartire l'acqua. Ordinato settimane fa ma purtroppo non ancora consegnato...”.













Scuola & Ricerca

In primo piano

Podcast / Storia

Il Trentino nella Grande Guerra: un fremito dal Trentino irredento

La guerra infuria in Europa, gli uomini tra i 16 e i 50 anni sono al fronte, mentre l’Italia fa i conti con una disoccupazione crescente. In Trentino, come altrove, si dibatte sulla neutralità italiana, criticata dagli “energumeni della parola”. Tra le voci più sonore, quella della fazione che si batte per la “redenzione”, la liberazione dal giogo austriaco.