Cultura e aperitivi, la città è viva 

Domenica d’estate. Gli appuntamenti del Fai hanno animato (tutto esaurito) il primo mattino in piazza Dante, piazza Duomo e a Piedicastello Tante gente nel giro al Sass: bar e ristoranti aperti (con i primi turisti stranieri), mentre il commercio ha risposto “presente” con i franchising


CLAUDIO LIBERA


Trento. Ultima domenica di giugno, due giorni dopo la festa patronale “televisiva ed in sordina”, un 28 giugno che a mezzogiorno faceva segnare 28 gradi in piazza Battisti, piazza Italia per i trentini, che non vi hanno potuto gustare l’aperitivo causa bar chiusi che sarebbero stati comunque in pieno sole. Gremiti invece i portici di piazza Duomo, affollata piazza Pasi, trafficata vie Oss Mazzurana e via Manci, quasi deserto il resto. Considerando che molti “cittadini”, approfittando della giornata al mattino limpida, si sono recati ai laghi per un primo assaggio della “breve estate calda 2020”. Che ci porta alle elezioni, all’inizio anno scolastico “che chissà come sarà”, a scoprire incognite che è meglio non elencare. Ieri, domenica, l’ultima in cui l’ordinanza provinciale obbligava a tenere chiusi i negozi con superficie superiore ai 150 mq. Mentre a giorni si scopriranno quali città potranno tornare a riaprire alimentari e centri commerciali e quali no, stazioni turistiche a parte. Ma ad inizio giornata, due gruppetti di persone, nel fresco delle 6 e nel quasi già caldo delle 8.30, si sono fatti trovare preparati, minuti di zainetto, macchina fotografica ed in alcuni casi blocchetto degli appunti. Per seguire prima Leonardo Debiasi, il Capodelegazione Fai di Trento - che alle 10 ha ripetuto l’esperienza di sabato alla riscoperta di piazza Dante - ed alle 8.30, Alessio Delai. Perse le Giornate Fai di Primavera, si è deciso di attuare il “Fai all’aperto”. Sedi degli incontri, sono stati piazza Duomo con “Secoli di storia, arte, bellezza per una scenografia senza pari”, a cura di Maria Luisa Brioli; piazza Dante, con “La modernità arriva in treno - Dante e gli altri monumenti in piazza”, a cura di Leonardo Debiasi ed il quartiere di Piedicastello con “Il Medioevo fra noi”, visite guidate alla piazza di Piedicastello a cura di Joseph Tassone. E c’è stato il sold out in tutte le visite sia del mattino che del pomeriggio, con una camminata che da piazza Leonardo da Vinci all’ombra di Torre Vanga, ha portato, seguendo, ove possibile, le tracce coperte ed in un breve tratto scoperte, della Roggia Grande, fino a ponte Cornicchio, nel Fersina da dove nasce. Mentre nel quartiere di Piedicastello, la ventina di aderenti ha potuto girare attorno alla chiesa di Sant’Apollinare, intitolazione che ha pari solo a Ravenna. Una scoperta-riscoperta che ha coinvolto nuclei familiari, qualche adolescente un po’ tirato per la t-shirt dalla mamma ma alla fine un applauso ha sancito il piacere della conoscenza di una parte del nostro essere, del nostro vissuto, del nostro futuro tramandato dal passato magnificamente conservato e restaurato. In centro, intanto, supermercati chiusi, aperti i negozi in franchising di intimo e costumi da bagno, qualche profumeria, molti bar, tanti ristoranti e pizzerie coi primi turisti – pure qualche straniero – a fare la loro timida comparsa in una Trento che si sta preparando ad accogliere le aiole fiorite negli angoli del centro storico. Ed in via Oss Mazzurana, tra qualche ospite che sbuffava per le mascherine abbassate o per la troppo vicinata del transito, anche un beneaugurante “ein prosit” da parte di tre Schützen in divisa d’ordinanza.















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